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Malagigi che fa d’ogni malia
Quel che ne ſappia alcu Mago eccellete
Anchor che’l libro ſuo ſeco non ſia
Con che fermare il Sole era poſſente,
Pur la ſcongiuratione onde ſolia
Comandare a i Demonii, haueua a mète:
Toſto in corpo al ronzino vn ne coſtrige
Di Doralice: & in furor lo ſpinge.
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Nel manſueto Vbino che fu’l doſſo
Hauea la ſiglia de’l Re Stordilano
Fece entrar vn de gli Angel di Minoffo
Sol con parole il ſrate di Viuiano:
E quel che dianzi mai non s’ era moſſo
Se non quanto vbidito hauea alla mano
Hor d’improuifo ſpicco in aria vn ſalto
Che trenta pie ſu lungo e fedeci alto.
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Fu grande il ſalto, non perho di ſorte
Che ne doueſſe alcun perder la fella,
Quando ſi vide in alto grido ſorte
Che ſi tenne per morta la Donzella,
Quel ronzili come il Diauol ſé lo porte
Dopo vn gran ſalto, ſé ne va con quella
Che pur grida ſoccorſo, in tanta fretta
Che non l’haurebbe giunto vna ſaetta.
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Da la battaglia il figlio d’Vlieno
Si leuo al primo ſuon di quella voce,
E doue ſuriaua il palaſreno
Per la Donna aiutar, n’andò veloce,
Mandricardo di lui non fece meno
Ne piú a Ruggier ne pili a Marphiſa noce
Ma fèza chieder loro o paci o tregue
E Rodomonte, e Doralice ſegue.
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Marphiſa intanto ſi leuo di terra,
E tutta ardendo di diſdegno e d’ira:
Credeſi far la ſua vendetta, & erra
Che troppo lungi il ſuo nimico mira,
Ruggier e’ hauer tal ſin vede la guerra
Rugge come vn Leon, non che ſoſpira,
Ben fanno che Frontino e Brigliadoro
Giunger non ponno co i caualli loro.
[133]
Ruggier non vuol ceſſar ſin che deciſa
Col Re d’Algier nò l’habbia di cauallo,
Non vuol quietar il Tartaro Marphiſa
Ch prouato a ſuo ſenno ancho no hallo.
Laſciar la ſua querela a queſta guiſa
Parrebbe all’uno e all’altro troppo fallo
Di commune parer diſegno faſſi
Di chi ofíefi gli hauea ſeguire i paſſi.
[134]
Nel campo Saracin li troueranno
Quando non poſſan ritrouarli prima
Che per leuar V aſſedio iti ſeranno
Prima che’l Re di Fracia il tutto oppria,
Coſi dirittamente ſé ne vanno
Doue hauerli a man ſalua fanno ſtima:
Giá non andò Ruggier coſi dibotto
Che non faceſſe a i ſuoi compagni motto
[135]
Ruggier ſé ne ritorna oue in diſparte
Fra il ſratel de la ſua Donna bella,
Et ſé gli proferiſce in ogni parte
Amico, per Fortuna e buona e fella,
Indi lo priega, e lo fa con bella arte:
Che falliti in ſuo nome la ſorella,
E queſto coſi ben gli venne detto
Ch ne a lui die ne a glialtri alcú ſoſpetto.