Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/373


 [96]
Che facendol fará quel che far deue
     Al ſuo Signore vn cauallier fedele,
     Sempre che queſto aſſedio poi ſi lene
     Hauran ben tempo da ſinir querele,
     Ruggier riſpoſe a lui mi fará lieue
     Differir queſta pugna: ſin che de le
     Forze di Carlo ſi traggia Agramante:
     Pur che mi redi il mio Frontino inante.

 [97]
Se di prouarti e’ hai fatto gran fallo:
     E fatto hai coſa idegna ad vn huom ſorte
     D’ hauer tolto a vna donna il mio cauallo
     Vuoi ch’io plunghi ſin che ſiamo i corte,
     Laſcia Frontino, e nel mio arbitrio dallo,
     Non penſare altrimente ch’io ſopporte
     Che la battaglia qui tra noi non ſegua,
     O ch’io ti faccia ſol d’un hora triegua.

 [98]
Mentre Ruggiero all’African domanda
     O Frontino o battaglia allhora allhora,
     E quello in lungo e l’uno e l’altro manda
     Ne vuol dare il deſtrier ne far dimora,
     Mandricardo ne vien da vn’ altra banda
     E mette in campo vn’ altra lite anchora:
     Poi che vede Ruggier che per inſegna
     Porta l’augel che fopra glialtri regna.

 [99]
Nel campo azur l’Aquila bianca hauea
     Che de Troiani ſu l’inſegna bella:
     Perche Ruggier l’origine trahea
     Dal ſortiſſimo Hettor, portaua quella,
     Ma queſto Mandricardo non ſapea
     Ne vuol patire, e grade ingiuria appella
     Che ne lo ſcudo vn’ altro debba porre
     L’Aquila bianca del famoſo Hettorre,

 [100]
Portaua Mandricardo ſimilmente
     l’augel che rapi in Ida Ganimede,
     Come l’hebbe quel di che ſu vincente
     Al caſtel periglioſo per mercede
     Credo vi ſia co l’altre Hiſtorie a niente,
     E come quella Fata gli lo diede
     Con tutte le bell’arme che Vulcano
     Hauea giá date al cauallier Troiano.

 [101]
Altra volta a battaglia erano ſlati
     Mandricardo e Ruggier: ſolo per queſto
     F. perche caſo foſſer diſtornati
     Io noi diro, che giá v’e manifeſto,
     Dopo non ſeran mai piú raccozzati
     Se non quiui hora, e Madricardo preſto
     Vitto lo ſcudo, alzo il ſuperbo grido
     Minacyado, e a Ruggier diſſe io ti sfido.

 [102]
Tu la mia inſegna temerario porti
     Ne qſto e il primo di ch’io te l’ho detto:
     E credi pazzo anchor ch’io tei comporti
     Per vna volta ch’io t’ hebbi riſpetto ?
     Ma poi che ne minaccie ne conſorti
     Ti pon queſta ſollia leuar del petto:
     Ti moſtrero quanto miglior partito
     T’era d’hauermi ſubito vbbidito.

 [103]
Come ben riſcaldato arrido legno
     A piccol foſtio ſubito s’ accende:
     Coſi s’ auápa di Ruggier lo ſdegno
     Al primo motto che di queſto intende,
     Ti penſi (diſſe) farmi ſtare al ſegno
     Perche queſt’ altro achor meco cótède ?
     Ma moſtrerotti ch’io ſon buon per torre
     Frenino a lui, lo ſcudo a te d’ Hettorre.