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Coſi diceua Malagigi, e meſie
Deſire a caualier d’hauer contezza
Del nome d’alcunaltro ch’ucciderle
L’infernal beſtia: vccider glialtri auezza
Quiui vn Bernardo tra primi ſi leſſe
Ch Merlin molto nel ſuo ſcritto appzza
Fia nota per coſtui, dicea Bibiena
Quanto Fiorenza ſua vicina: e Siena.
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Non mette piede inanzi iui perſona
A Siſmondo, a Giouáni, a Ludouico
Vn Gonzaga, vn Saluiati, vn d’Aragona
Ciaſcuno al brutto Moſtro aſpro nimico,
Ve Fraceſco Gonzaga, ne abandona
Le ſue veſtigie il figlio Federico,
Et ha il cognato, e il genero vicino
Quel di Ferrara, e quel Duca d’Vrbino.
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De l’un di queſti il figlio Guidobaldo
No vuol che’l padre o ch’altri adietro il metta
Co Othobo dal Fliſco Sinibaldo
Caccia la ſera, e van di pari in fretta,
Luigi da Gazolo il ferro caldo
Fatto nel collo le ha d’una ſaetta:
Che con l’arco gli die Phebo: qn ancho
Marte la ſpada ſua gli meſſe al ſianco.
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Duo Herculi: duo Hippolyti da Eſte:
Vn’ altro Hercule, vn’altro Hippolyto ancho,
Da GOzaga, de Medici, le peſte
Seguo del Moſtro e l’ha cacciado ſtaco.
Ne Giuliano al fígliuol: ne par che reſte
Ferrante al ſratel dietro, ne che manco
Andrea Doria ſia pronto, ne che laſſi
Fraceſco Sforza ch’iui huomo lo paſſi.
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Del generoſo illuſtre e chiaro fangaie
D’ Aualo: vi ſon dui e’ han per inſegna
Lo ſcoglio, ch dal capo a ipiedi d’Angue
Par che l’empio Tipheo ſotto ſi tegna.
No e di queſti duo per fare eſangue
L’horribil Moſtro, che piú inázi veglia,
l’uno Fraceſco di Peſcara inflitto,
l’altro Alfofo del Vaſto a i piedi ha ſcritto
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Ma conſaluo Ferrante, oue ho laſciato
L'Hiſpano honor? ch’intato pregio v’era
Che ſu da Malagigi ſi lodato
Che pochi il pareggiar di qlla ſchiera,
Guglielmo ſi vedea di Monferrato
Fra quei che morto hauea la brutta ſera
Et eran pochi verſo gl’inſiniti
Ch’ella v’ hauea chi morti e chi feriti.
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In giuochi honeſti e parlamenti lieti
Dopo mangiar ſpeſero il caldo giorno,
Corcati ſu Sniſſimi tapeti
Tra gli arbuſcelli ond’ era il riuo adorno
Malagigi e Viuian, perche quieti
Piú foſſer glialtri, tenean l’arme intorno
Quando vna donna ſenza compagnia
Vider, che verſo lor ratto venia.
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Queſta era qlla Hippalca a cui ſu tolto
Frontino il bon deſtrier da Rodomonte
l’hauea il di inanzi ella ſeguito molto
Pregadolo hora, hora dicendogli onte,
Ma non giouado, hauea il camin riuolto
Per ritrouar Ruggiero, in Agriſmonte
Tra via le ſu (no ſo giá come) detto
Che quiui il troueria con Ricciardetto.