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Per tutto hauea genti ferite e morte
La baſſa plebe e i piú ſuperbi capi,
Anzi nuocer parea molto piú ſorte
A Re, a Signori, a Principi, a Satrapi
Peggio facea ne la Romana corte
Che v’ hauea vcciſi Cardinali e Papi
Contaminato hauea la bella fede
Di Pietro, e meſſo ſcandol ne la Fede.
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Par che dinanzi a queſta beſtia horreda
Cada ogni muro, ogni ripar che tocca,
Non ſi vede citta che ſi difenda
Se l’apre incontra ogni cartello e rocca,
Par che agli honor diuini ácho s’ eſtèda
E ſia adorata da la gente ſciocca,
E che le chiaui s’ arroghi d’hauere
Del Cielo e del Abyffo in ſuo potere.
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Poi ſi vedea d’imperiale alloro
Cinto le chiome vn cauallier venire
Co tre giouini a par, che i gigli d’oro
Teſſuti hauean nel lor real veſtire.
E con inſegna ſimile con loro
Parea vn Leon cetra quel Moſtro vſcire
Hauean lor nomi chi fopra la teſta
E chi nel lembo ſcritto de la veſta.
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l’un e’ hauea fin’ a l’elſa ne la pancia
La ſpada immerſa alla maligna ſera
Fraceſco primo hauea ſcritto di Fracia:
Maſſimigliano d’Auſtria apar ſeco era:
E Carlo qnto Imperator di lancia
Hauea paſſato il Moſtro alla gorgiera:
E l’altro che di ſtral gli fige il petto
L’ottauo Enrigo d’Inghilterra e detto.
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Decimo ha quel Leon ſcritto fu’l doſſo
Ch’ai brutto Moſtro i denti ha ne l’orecchi
E tanto l’ha giá trauagliato e ſcoſſo
Che vi ſono arriuati altri parecchi:
Parea del mondo ogni timor rimoſſo
Et in emenda de gli errori vecchi
Nobil gente accorrea: non perho molta
Onde alla Belua era la vita tolta.
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I cauallieri ſtauano e Marphiſa
Con deſiderio di conoſcer queſti,
Per le cui mani era la Beſtiavccifa
Che fatti hauea tanti luoghi atri e medi:
Auenga che la pietra foſſe inciſa
De i nomi lor, non eran manifeſti,
Si pregauan tra lor, che ſé ſapeſſe
l’hiſtoria alcuno, a glialtri la diceſſe.
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Volto Viuiano a Malagigi gli occhi
Che ſtaua a vdire, e non facea lor motto:
A te (diſſe) narrar l’hiſtoria tocchi
Ch’effer ne dei, per ql ch’io vegga dotto
Chi ſon coſtor che con ſaette e ſtocchi
E lance, a morte han l’Animai condotto?
Riſpoſe Malagigi non e hiſtoria
Di c’habbia author ſin q fatto memoria.
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Sappiate che coſtor che qui ſcritto hano
Nel marmo i nomi, al modo mai no ſuro:
Ma ſra ſettecento anni vi faranno
Con grande honor del ſecolo ſuturo,
Merlino il ſauio incantator Britanno
Fé far la ſonte al tempo del Re Arturo:
E di coſe ch’al mondo hanno a venire
La ſé da buoni artefici ſcolpire.