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Coſi la Donna, poi che tocca e vede
Quel di e’ hauuto hauea tanto deſire:
A gliocchi, al tatto, a ſé ſteffa, non crede,
E ſta dubbioſa anchor di non dormire:
E buona proua biſogno a far fede
Che ſentia quel che le parea ſentire,
Fa Dio (diſſe ella) ſé ſon ſogni queſti
Ch’ io dorma ſemp e mai piú no mi deſti.
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No rumor di tamburi, o ſuon di trombe
Furon principio all’amoroſo aſſalto:
Ma baci ch’imitauan le colombe
I i.iu.í ſegno hor di gire: hor di fare alto,
Vſammo altr’ arme che ſaette o ſrombe
Io ſenza ſcale in ſu la rocca ſalto:
E lo ſtendardo piantoui di botto
E la nimica mio mi caccio ſotto.
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Se ſu quel letto la notte dinanti
Pien di ſoſpiri, e di querele graui
Non ſtette l’altra poi ſenza altretanti
Riſi, feſte, gioir, giochi ſoaui,
Non con piú nodi i ſleſiuoſi acanthi
Le colonne circondano e le traili
Di quelli con che noi legammo ſtretti
E colli, e lí.vlii, e braccia, e gabe, e petti.
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La coſa ſtaua tacita ſra noi
Si che duro il piacer per alcun meſe,
Pur ſi trouo chi ſé n’accorfe poi
Tanto che con mio danno il Re lo’ntefe,
Voi che mi liberaſte da quei ſuoi
Che ne la piazza hauea le risme acceſe:
Comprendere hoggimai potete il reſto:
Ma Dio fa ben con che dolor ne reſto.
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Coſi a Ruggier narrami Ricciardetto
E la notturna uia facea men graue
Salendo tuttauia verſo vn poggietto
Cinto di ripe e di pendici caue
Vn’erto calle, e pien di faſſi e ſtretto
Apria il camin con faticoſa chiaue,
Sedea al sòmo u caſtel detto Agriſmote
C’haueí guardia Aldigier di chiaramòte
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Di Buouo era coſtui ſigliuol baſtardo
Fratel di Malagigi e di Viuiano,
Chi legitimo dice di Gherardo
E teſtimonio temerario e vano,
Foſſe come ſi voglia, era gagliardo
Prudente, liberal, corteſe, ſiumano,
E facea quiui le fraterne mura
La notte e il di guardar con buona cura.
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Raccolſe il cauallier corteſemente
Come douea il cugin ſuo Ricciardetto,
Ch’amo come fratello, e parimente
Fu ben viſto Ruggier per ſuo riſpetto,
Ma nò gli uſei giá incontra allegramente
Come era vſato, anzi con triſto aſpetto
Perch’uno auiſo il giorno hauuto hauea
Che nel viſo e nel cor meſto il facea.
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A Ricciardetto in cambio di ſaluto
Diſſe, fratello habbian nuoua non buona
Per certiſſimo meſſo hoggi ho ſaputo,
Che Bertolagi iniquo di Baiona
Con Lanfufa crudel s’è conuenuto
Che pretioſe ſpoglie eſſo a lei dona:
Et eſſa a lui pon noſtri ſrati in mano
Il tuo bon Malagigi, e il tuo Viuiano.