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Errando giunſe ad vna ombroſa ſonte
E perche afflitta e ſtanca ritrouoſſe
Dal deſtrier ſcefe, e diſarmo la ſronte
E ſu le tenere herbe addormentoſſe,
Io non credo che fabula ſi conte
Che piú di queſta hiſtoria bella foſſe,
Fiordiſpina di Spagna foprarriua
Che per cacciar nel boſco ne veniua.
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E quando ritrouo la mia ſirocchia
Tutta coperta d’ arme eccetto il viſo:
C’hauea la ſpada in luogo di conocchia
Le ſu vedere vn caualliero auiſo,
La faccia, e le viril fattezze adocchia
Tanto che ſé ne ſente il cor conquiſo,
La íuita a caccia, e tra l’ombroſe ſronde
Lunge da glialtri al ſin ſeco s’aſconde.
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Poi che l’ha ſeco in ſolitario loco
Doue non teme d’effer fopraggiunta
Con atti e con parole a poco a poco
Le ſcopre il ſiſſo cuor di graue punta,
Co gliocchi ardéti e co i ſoſpir di fuoco
Le moſtra l’alma di diſio conſunta
Hor ſi ſcolora in viſo, hor ſi raccende,
Tanto s’ arriſchia ch’un bacio ne prede
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La mia ſorella hauea ben conoſciuto
Che qſta Dona in cambio l’hauea tolta:
Ne dar poteale a quel biſogno aiuto
E ſi trouaua in grade impaccio auuolta:
Glie meglio (dicea ſeco) s’ io riſiuto
Queſta hauuta di me credenza ſtolta:
E s’ io mi moſtro femina gentile
Che laſciar riputarmi vn’huomo vile.
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E dicea il ver, ch’era viltade eſpreffa
Conueniente a vn’ huom fatto di ſtucco,
Con cui ſi bella Donna foſſe meſſa
Piena di dolce e di nectareo ſucco
E tuttauia ſteſſe a parlar con eſſa
Tenendo baſſe l’ale come il cucco,
Co modo accorto ella il parlar riduſſe
Che venne a dir come Donzella ſuſſe.
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Ch gloria, qual giá Hippolyta e Camilla
Cerca ne l’arme, e in Africa era nata
In lito al mar ne la citta d’Arzilla:
A ſcudo e a lancia da fanciulla vſata,
Per queſto non ſi ſmorza vna ſcintilla
Del fuoco de la Donna inamorata
Queſto rimedio all’alta piaga e tardo
Taf hauea Amor cacciato inazi il dardo
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Per queſto non le par men bello il viſo
Men bel lo ſguardo e men belli i coſtui
Per ciò non torna il cor che giá diuiſo
Da lei, godea dentro gli amati lumi,
Vedendola in quell’habito l’è auiſo
Che può far che’l deſir non la conſumi,
E quando ch’ella e pur femina penſa
Soſpira e piage e moſtra doglia imenſa.
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Chi haueſſe il ſuo ramarico e’l ſuo piato
Quel giorno vdito hauria pianto co lei,
Quai tormenti (dicea) ſuron mai tanto
Crudel ? che piú non ſiati crudeli i miei ?
D’ ognaltro amore, o ſcelerato, o ſanto
Il deſiato ſin ſperar potrei
Saprei partir la roſa da le ſpine:
Solo il mio deſiderio e ſenza ſine.