Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/351


 [19]
Quando il garzon ſicuro de la vita
     Con Ruggier ſi trouo ſuor de le porte
     Gli rende molta gratia & inſinita
     Con gentil modi e con parole accorte,
     Che non lo conoſcendo a dargli aita
     Si foſſe merlò a riſchio de la morte:
     E prego che’l ſuo nome gli dicerte
     Per ſapere a chi tanto obligo hauerte.

 [20]
Veggo (dicea Ruggier) la faccia bella
     E le belle fattezze, e’l bel ſembiante,
     Ma la in. uni. i de la fauella
     Non odo giá de la mia Bradamante,
     Ne la relation di gratie, e quella
     Ch’ella vſar debba al ſuo fedele amante
     Ma ſé pur qſta e Bradamante, hor come
     Ha ſi toſto in oblio meſſo il mio nome?

 [21]
Per ben ſaperne il certo, accortamente
     Ruggier le diſſe, iov’ho veduto altroue
     Et ho pèſato, e péſo, e ſinalmente
     Non ſo ne poſſo ricordarmi doue,
     Ditemei voi, ſé vi ritorna a mente,
     F. fate che’l nome ancho vdir mi gioue,
     Accio che ſaper poſſa a cui mia aita
     Dal fuoco habbia ſaluata hoggi la vita.

 [22]
Che voi m’habbiate viſto eſſer potria
     (Riſpoſe quel) che nò ſo doue o quado,
     Ben vo pel mondo anch’io la parte mia
     Strane auenture hor qua hor la cercado.
     Forſè vna mia ſorella ſtata ſia
     Che verte l’arme, e porta al lato il brſtdo
     Che nacque meco, e tanto mi ſomiglia
     Che non ne può diſcemer la famiglia.

 [23]
Ne primo ne fecondo ne ben quarto
     Sete di quei ch’errore in ciò preſo hano
     Ne’l padre,' ne i ſratelli, ne chi a vn parto
     Ci produſſe ambi, ſcernere ci fanno.
     Glie ver ch qſto crin raccorcio e ſparto
     Ch’ io porto come glialtri huomini fanno
     Et il ſuo lugo, e I treccia al capo auuolta
     Ci ſolea far giá differentia molta.

 [24]
Ma poi ch’un giorno ella ferita ſu
     Nel capo (lungo faria a dirui come)
     E per ſanarla vn ſeruo di Ieſu
     A meza orecchia le taglio le chiome:
     Alcun ſegno tra lor non reſto piú
     Di differentia, ſuor che’l tèffo e’l nome
     Ricciardetto fon’ io, Bradamante ella
     Io ſratel di Rinaldo, erta ſorella.

 [25]
E ſé non v’increfeeſſe Paſcoltarmi
     Coſa direi che vi faria ſtupire,
     Laqual m’occorſe per artimigliarmi
     A lei: gioia al principio e al (in martire,
     Ruggiero ilqual piú gratioſi carmi
     Piú dolce hiſtoria non potrebbe vdire
     Che doue alcun ricordo interuenirte
     De la ſua Donna, il prego ſi. che dirte.

 [26]
Accadde a queſti di, che peivicini
     Boſchi partando la ſorella mia
     Ferita da uno ſtuol de Saracini
     Che ſenza l’elmo la trouar per via
     Fu di ſcorciarſi affretta i lunghi crini
     Se ſanar volſe d’una piaga ria
     C hauea con gran periglio ne la teſta:
     E coſi feorcia erro per la foreſta.