Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[11]
E ſanza piú indugiar la ſpada ſtringe
(C hauea all’altro cartel rotta la lancia)
E .ululío il vulgo inerme il dſtrier ſpíge
Per lo petto, pei ſianchi, e p la pancia,
Mena la ſpada a cerco, & a chi cinge
La ſronte, a chi la gola, a chi la guancia,
Fugge il popul gridando, e la gran ſrotta
Reſta, o ſciancata, o con la teſta rotta,
[12]
Coe ſtormo d’augei ch’i ripa a u ſtagno
Vola ſicuro, e a ſua paſtura attende,
S’ improuiſo dal ciel Falcon griſagno
Gli da nel mezo, & vn ne batte o prède:
Si ſparge in ſuga, ognú laſcia il copagno
E de lo ſcampo ſuo cura ſi prende
Coſi veduto haureſte far coſtoro
Toſto che’l bue Ruggier diede ſra loro
[13]
A quattro o fei da i colli i capi netti
Leuo Ruggier, ch’indi a ſuggir fur leti:
Ne diuiſe altretanti infin’ a i petti
Fin’ a gliocchi inſiniti e fin’ a i denti,
Conciedero che non trouaſſe elmetti
Ma ben di ferro assai cuffie lucenti,
E s’elmi ſini ancho vi foſſer ſtati
Coſi gli haurebbe o poco men tagliati,
[14]
La ſorza di Ruggier non era quale
Hor ſi ritroui in cauallier moderno,
Ne in Orſo, ne in Leon, ne in animale
Altro piú fiero, o noſtrale, od eſterno
Forſè il tremuoto le farebbe vguale
Forſè il gran Diauol, non ql de lo’nferno
Ma ql del mio Signor, che va col fuoco
Ch’ a cielo e a terra e a mar ſi fa dar loco.
[15]
D’ ogni ſuo colpo mai non cadea manco
D’ú huomo í terra, e le piú volte u paio,
E qttro a ú colpo e cinqj n’uccife ancho,
Si che ſi venne toſto al centinaio,
Tagliaua il brando che traſſe dal ſianco
Come un tenero latte il duro acciaio,
Falerina per dar morte ad Orlando
Fé nel giardi d’ Orgagna il crudel brado
[16]
Hauerlo fatto poi ben le rincrebbe
Che’l ſuo giardin disfar vide con eſſo,
Che ſtratio dunqj? che ruina debbe
Far hor? ch’I ma di tal guerriero e meſſo?
Se mai Ruggier furor, ſé mai ſorza hebbe
Se mai ſu l’alto ſuo valore eſpffo
Qui l’hebbe, il poſe q, qui ſu veduto
Sperando dare alla ſua Donna aiuto.
[17]
Qua! fa la lepre contra i cani ſciolti
Facea la turba contra lui riparo,
Quei che reſtaro vcciſi ſuro molti
Furo inſiniti quei ch’in ſuga andaro,
Hauea la Donna intanto i lacci tolti
Ch’ ambe le mani al giouine legaro
E come potè meglio preſto armollo
Gli die vna ſpada í máo e u ſcudo al collo.
[18]
Egli che molto e oſſeſo, piú che puote
Si cerca vendicar di quella gente,
E quiui ſon ſi le ſue ſorze note
Che riputar ſi fa prode e valente:
Giá hauea attufato le dorate ruote
Il Sol ne la marina d’ Occidente
Quando Ruggier vittorioſo, e quello
Giouine ſeco, vſcir ſuor del cartello.