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Gli agricultori accorti a gl’altru’ eſèpli
Laſcian ne i campi aratri e marre e falci:
Chi monta ſu le caſe, e chi ſu i templi
Poi che non ſon ſicuri Olmi ne Salci,
Onde l’horrenda ſuria ſi contempli
Ch’a pugni, ad vrti, a raorfi, a graſſi, a calci
Caualli e buoi rOpe ſraccaſſa e ſtrugge
E ben e corridor chi da lui ſugge.
[3]
Giá potreſte ſentir come ribombe
l’alto rumor ne le propinque ville,
D’urli e di corni, ruſticane trombe
E piú ſpeffo ch d’altro il ſuon di ſquille,
E con ſpuntoni, & archi, e ſpiedi, e ſrobe
Veder da i monti ſdrucciolarne mille
Et altritanti andar da baffo ad alto
Per fare al pazzo vn villaneſco affatto.
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Qual venir ſuol nel falſo lito l’onda
Moſſa dal auſtro ch’a principio ſcherza
Che maggior de la prima, e la feconda
E con piú ſorza poi ſegue la terza,
Et ogni volta piú l’humore abonda
E ne l’arena piú ſtende la sferza:
Tal contra Orlando l’empia turba creſce
Che giú da balze ſcende, e di valli eſce.
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Fece morir diece perſone e diece
Ch ſenza ordine alcú gliandaro i mano:
E queſto chiaro eſperimento fece
Ch’ era assai piú ſicur ſtarne lontano,
Trar ſangue da quel corpo a neſſun lece
Che lo fere e percuote il ferro in vano:
Al Conte il Re del ciel tal gratia diede
Per porlo a guardia di ſua ſanta fede.
[11]
Era a periglio di morire Orlando
Se foſſe di morir ſtato capace,
Potea imparar ch’era a gittare il brando
E poi voler fenz’arme eſſere audace:
La turba giá s’andaua ritirando
Yededo ogni ſuo colpo vſcir fallace:
Orlando poi che piú neſſun l’attende
Verſo vn borgo di caſe il camin prende.
[12]
Dentro non vi trouo piccol ne grande
Che’l borgo ognſſ p tema hauea laſciato
V’erano in copia pouere viuande
Conuenienti a vn paſtorale ſtato,
Senza il pane diſcerner da le giande
Dal digiuno e dal’impeto cacciato
Le mani e il dente laſcio andar di botto
In ql che trouo prima o crudo o cotto.
[13]
E qndi errando per tutto il paeſe
Daua la caccia e a gli huomini e alle fere
E ſcorrendo pei boſchi talhor preſe
1 Capri iſnelli, e le Dame leggiere,
Speſſo con Orſi e con Cingiai conteſe
E con man nude li poſe a giacere,
E di lor carne con tutta la ſpoglia
Piú volte il vétre empi co ſiera voglia.
[14]
Di qua, di la, di ſu, di giú, diſcorre
Per tutta Fracia, e A giorno a ú ponte arriua
Sotto cui largo e pieno d’acqua corre
Vn fiume d’ alta e di ſcoſceſa riua:
Edificato accanto hauea vna torre
Che d’ogn’ intorno e di Unitati ſcopriua:
yuel ch ſé quiui hauete altroue a vdire
Che di Zerbin mi conuien prima dire.