Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[64]
Quado apparir Zerbin ſi vide appreſſo
La donna, che da lui ſu amata tanto
La bella donna che per falſo meſſo
Credea ſommerſa, e n’ ha piú volte piato
Coni’ un ghiaccio nel petto gli ſia meſſo
Sente dentro aggelarli, e triema alquato
Ma toſto il ſreddo maca, & in ql loco
Tutto s’ auampa d’ amoroſo fuoco.
[65]
Di non toſto abbracciarla lo ritiene
La riuerenza del Signor d’ Anglante
Perche ſi penſa e ſenza dubbio tiene
Ch’Orlando ſia de la Donzella amante.
Coſi cadendo va di pene in pene
E poco dura il gaudio e’ hebbe inante
Il vederla d’altrui peggio ſopporta
Che no ſé quádo vdi ch’ella era morta,
[66]
E molto piú gli duol che ſia in podeſta
Del caualliero a cui cotanto debbe
Perche volerla a lui leuar ne honeſta
Ne ſorſè impreſa facile farebbe
Neſſuno altro da ſé laſſar con queſta
Preda partir ſenza romor vorrebbe
Ma verſo il Conte il ſuo debito chiede
Che ſé lo laſci por fu’l collo il piede.
[67]
Giunſero taciturni ad vna ſonte
Doue ſmontaro e ſer qualche dimora
Traſſeſi l’elmo il trauagliato Conte,
Et a Zerbin lo fece trarre anchora,
Vede la Dona il ſuo amatore in ſronte
E di ſubito gaudio ſi ſcolora
Poi torna come fiore humido ſuole
Dopo gra pioggia all’apparir del Sole.
[68]
E ſenza indugio, e ſenza altro riſpetto
Corre al ſuo caro amate, e il collo abbraccia
E no può trar parola ſuor del petto
Ma di lachryme il ſen bagna e la faccia,
Orlando attento all’amoroſo affetto
Senza che piti chiarezza ſé gli faccia
Vide a tutti gl’inditii manifeſto
Ch’ altri eſſer che Zerbin nò potea qſto.
[69]
Come la voce hauer potè Iſſabella
Ni’ bene aſciutta achor l’húida guada
Sol de la molta corteſia fanelli
Che l’hauea vſata il Paladin di Francia,
Zerbino che tenea queſta Donzella
Con la ſua vita pare a vna bilancia
Si getta a pie del Conte, e quello adora
Coe a chi s^l í ha due vite date a vn’ hora.
[70]
Molti ringratiamenti e molte oſſerte
Erano per ſeguir tra i cauallieri:
Se non vdian ſonar le vie coperte
Da gli arbori di ſròdi oſcuri e neri:
Preſti alle teſte lor ch’eran ſcopi iti
Poſero gli elmi, e preſero i deſtrieri:
Et ecco vn caualliero e vna donzella
Lor foprauien, ch’a pena erano in fella.
[71]
Era queſto guerrier quel Mandricardo
Che dietro Orlando in fretta ſi conduſſe
Per vendicar Alzirdo e Manilardo
Che’] Paladin con gran valor percuſſe,
Quantunq3 poi I' ſeguito piú tardo
Che Doralice in ſuo poter riduſſe,
Laquale hauea con vn troncon di Cerro
Tolta a cento guerrier carchi di ferro