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Di molte coſe l’ammoniſce e molte
Ch trattar co Ruggier’habbia I ſua vece
Lequal poi e’ hebbe Hippalca bè raccolte
Si poſe in via ne piú dimora fece,
Per ſtrade, e campi, e ſelue oſcure e ſolte
Caualco de le miglia piú di diece
Che non ſu a darle noia chi veniſſe
Ne a domandarla pur doue ne giſſe.
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A mezo il giorno nel calar d’un monte
In vna ſtretta e malageuol via
Si venne ad incontrar con Rodomonte
Ch’armato ti piccol Nano, e a pie ſoglila
Il Moro alzo ver lei l’altiera ſronte
K beſtemmio l’eterna Hierarchia
Poi che ſi bel deſtrier, ſi bene ornato
No hauea in man d’un cauallier trouato.
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Hauea giurato che’l primo cauallo
Torria per ſorza che tra via incontraſſe:
Hor qſto e ſtato il primo, e trouato hallo
l’in bello, e piú per lui, che inai trouaſſe
Ma torlo a vna donzella gli par fallo
E pur agogna hauerlo, e 1 dubbio ſtaffe.
Lo mira, Io contempla, e dice ſpeffo
Deh perche il ſuo Signor non e co eſſo.
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Deh ci foſſe egli (gli riſpoſe Hippalca)
Che ti faria cangiar ſorſè penſiero,
Affai piú di te vai chi lo caualca
Ne lo pareggia al modo altro guerriero
Chi e (le diſſe il Moro) che ſi calca
I ’In more altrui? riſpoſe ella Ruggiero
E ql fuggiiífe adiíqj il deſtrier voglio
Poi ch’a Ruggier ſi gra capió lo toglie
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Ilqual ſé fará ver come tu parli
Che ſia ſi ſorte e piú d’ ogn’ altro vaglia
Non che il deſtrier, ma la vettura darli
Couerrami, e in ſuo albitrio ſia la taglia:
Che Rodomonte io ſono hai da narrarli
E che ſé pur vorrá meco battaglia
Mi trouera, ch’ouunqj io vada o ſtia
Mi fa ſempre apparir la luce mia.
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Douunqj io vo ſi gran veſtigio reſta
Che non lo laſcia il ſulmine maggiore,
Coſi dicendo, hauea tornate in teſta
Le redine dorate al corridore:
Sopra gli ſalta, e lachrymoſa e meſta
Rimane Hippalca, e ſpinta dal dolore
Minaccia Rodomonti’, e gli dice onta
No l’aſcolta egli, e ſu pel poggio mota.
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Per quella via doue lo guida il Nano
Per trouar Mandricardo e Doralice
(’.li viene Hippalca dietro di lontano:
E lo beſtemmia ſempre e maledice:
Ciò ch di queſto auuéne altroue e piano
Ttirpin che tutta queſta hiſtoria dice
Fa qui digreſſo, e torna in quel paeſe
Pone ſu dianzi morto il Maganzeſe.
[39]
Dato hauea a pena a quel loco le ſpalle
l.a ſigliuola d’ Animi ch’in fretta giá:
1 he ; ’ arriuo Zerbin per altro calle
Con la fallace vecchia in compagnia,
E giacer vide il corpo ne la valle
Del cauallier che non fa chi ſia:
Ma come quel ch’era corteſe e pio
Hebbe pietá del caſo acerbo e rio.