Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/319



 [16]
Salito Aſtolfo Su’l deſtrier volante
     Lo fa mouer per laria lento lento:
     Indi lo caccia ſi che Bradamante
     Ogni viſta ne perde in vn momento:
     Coſi ſi parte col pilota inante
     Il Nochier che gli ſcogli teme e’l vèto:
     E poi che’l porto e i liti a dietro laſſa
     Spiega ogni vela e manzi a i venti paſſa.

 [17]
La Donna poi che ſu partito il Duca
     Rimaſe in gran trauaglio de la mente:
     Che non fa come a Mont’ alban conduca
     L’armatura e il deſtrier del ſuo parente:
     Perho che’l cuor le cuoce e le manuca
     l’ingorda voglia e il deſiderio ardente
     Di riueder Ruggier, che ſé non prima
     A Vali’ ombroſa ritrouar lo ſtima.

 [18]
Stando quiui fuſpefa per uentura
     Si vede manzi giungere vn villano
     Dal qual fa raffettar quella armatura .
     Come ſi puote, e por ſu Rabicano:
     Poi di menarfí dietro gli die cura
     I duo caualli, vn carco e l’altro amano
     Ella n’hauea duo prima, e’ hauea quello
     Sopra ilqual leuo l’altro a Pinabello.

 [19]
Di Vali’ ombroſa penſo far la ſtrada
     Che trouar qui il ſuo Ruggier’ha ſpeme
     Ma ql piú bieue o qual miglior vi vada
     Poco diſceme: e d’ire errando teme:
     II villan non hauea de la contrada
     Pratica molta, & erreranno inſieme
     Pur andare a ventura ella ſi meſſe
     Doue penſo che’l loco eſſer doueſſe.

 [20]
Di qua, di la, ſi volſe ne perſona
     Incontro mai da domandar la via:
     Si trouo vſcir del boſco in ſu la nona
     Doue vn caſtel poco lontan ſcopria:
     llqunl la cima a vn monticel corona
     Lo mira, e Mont’ alban le par che ſia
     Et era certo Mont’albano, e in quello
     Hauea la matre, & alcun ſuo fratello.

 [21]
Come la Donna conoſciuto ha il loco
     Nel cor s’attriſta, e piú chi non ſo dire:
     Sara ſcoperta, ſé ſi ferma vn poco
     Ne piú le fará lecito a partire:
     Se non ſi parte, l’amorofo ſoco
     L’arderá ſi, che la fará morire:
     Non vedrá piú Ruggier, ne fará coſa
     Di ql ch’era ordinato a Vali’ ombroſa.

 [22]
Stette alquanto a penſar poi ſi riſolſe
     Di voler dar a Mont’ alban le ſpalle
     E verſo la badia pur ſi riuolſe,
     Che quindi ben ſapea qual’era il calle
     Ma ſua Fortuna, o buona o triſta volſe
     Che prima ch’ella vſciſſe de la valle
     Scontrafle Alardo vn de ſratelli ſui
     Ne tempo di celarli hebbe da lui.

 [23]
Veniua da partir gli alloggiameli
     Per quel contado a cauallieri e a fanti
     Ch’ad inſtantia di Carlo nuoue genti
     Fatto hauea de le terre circonſtanti,
     I falliti e i ſraterni abbracciamenti
     Con le grate accoglienze andaro inante,
     E poi, di molte coſe a paro a paro
     Tra lor parlando, in Mot’ alban tornare