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Fuor che queſte tre volte, tutto’l reſto
Lo tenea ſotto vn velo in modo aſcofo,
Ch’a diſcoprirlo eſſer potea ben preſto
Che del ſuo aiuto l’offe biſognoſo:
Quiui alla gioſtra ne venia con queſto
Come io v’ ho detto anchora, ſi animoſo
Che quei tre cauallier che vedea inanti
Manco temea che pargoletti infanti.
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Ruggier ſcontra Griphone oue la péna
De lo ſcudo alla viſta ſi congiunge,
Quel di cader da ciaſcun lato accenna
Et al ſin cade e reſta al deſtrier lunge,
Mette allo ſcudo a lui Griphon l’amena
Ma pel trauerſo e nò pel dritto giunge:
E perche lo trouo ſorbito e netto
L’andò ſtrifeiando e ſé contrario effetto.
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Roppe il velo e ſquarcio che gli copria
Lo ſpauentofo & incantato lampo
Al cui ſplendor cader ſi conuenia
Co gliocchi ciechi e no vi s’ha alcú ſcapo
Aquilante ch’a par ſeco venia
Straccio l’auanzo, e ſé lo ſcudo vampo:
Lo ſplendor feri gliocchi a i duo ſratelli
Et a Guidon che correa doppo quelli.
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Chi di qua chi di la cade per terra
Lo ſcudo non pur lor gliocchi abbarbaglia
Ma fa che ogn’ altro ſenſo attonito erra:
Ruggier che nò fa il ſin de la battaglia,
Volta il cauallo, e nel voltare afferra
La ſpada ſua che ſi ben punge e taglia:
E neſſun vede che gli ſia all’incontro
Che tutti eran caduti a quello ſconlro.
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I cauallieri e inſieme quei ch’a piede
Erano vſciti, e coſi le donne ancho
E non meno i deſtrieri, in guiſa vede
Che par che per morir battano il ſianco
Prima ſi marauiglia e poi s’ auuede
Che’l velo ne pendea dal lato manco,
Dico il velo di ſeta in che ſolea
Chiuder la luce di quel caſo rea.
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Preſto ſi volge: e nel voltar cercando
Con gliocchi va l’amata ſua guerriera:
E vien la doue era rimaſa, quando
La prima gioſtra cominciata s’era,
Penſa ch’andata ſia (non la trouando)
A vietar che quel giouine non pera
Per dubbio ch’ella ha ſorſè, ch no Tarda
In queſto mezo ch’a gioſtrar ſi tarda.
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Fra glialtri che giacean, vede la Donna
La Donna che l’hauea quiui guidato
Dinanzi ſé la pon ſi come aſſonna
E via caualca tutto conturbato:
D’ un mato ch’eſſa hauea fopra la gonna
Poi ricoperſe lo ſcudo incantato:
E i ſenſi rihauer le fece, toſto
Che’l nociuo ſplédore hebbe nafeoſto.
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Via ſé ne va Ruggier con faccia roſſa
Che per vergogna di leuar non oſa,
Gli par ch’ognuno iprouerar gli poſſa
Quella vittoria poco glorioſa,
Ch’emenda pofs’ io fare? onde rimoſſa
Mi ſia vna colpa tanto obbrobrioſa?
Che ciò ch’io vinfi mai, ſu per fauore
^iran) d’incanti, e non per mio valore.