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Con queſti che paſſar douean gl’incudi
Si ben ferrate hauean le punte eſtreme:
Di qua e di la fermandoli agli feudi
A mezo il corſo ſi ſcontraro inſieme:
Quel di Ruggiero che i demoni ignudi
Fece ſudar, poco del colpo teme
De lo ſcudo vo dir che fece Atlante
De le cui ſorze io v’ho giá detto inante.
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Io v’ ho giá detto che con tanta ſorza
L’incantato ſplendor ne gliocchi fere,
Ch’ai diſcoprirſi ogni veduta ammorza
E tramortito l’huom fa rimanere:
Per ciò s’ un gran biſogno non lo sforza
D’ un vel coperto lo ſolea tenere,
Si crede ch’ancho impenetrabil foſſe
Poi ch’a queſto incontrar nulla ſi moſſe.
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L’altro c’hebbe l’artefice men dotto
Il grauiſſimo colpo non foſſerſe:
Come tocco da ſulmine di botto
Die loco al ferro, e pel mezo s’aperfe
Die loco al ferro, e quel trouo di ſotto
Il braccio, ch’assai mal ſi ricoperſe,
Si che ne ſu ferito Sanſonetto
E de la fella tratto al ſuo diſpetto.
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E qſto il primo ſu di quei compagni
Che quiui mantenean l’ufanza fella
Che de le ſpoglie altrui no ſé guadagni
E ch’alia gioſtra vſci ſuor de la fella,
Conuien chi ride ancho talhor ſi lagni
E Fortuna talhor troui ribella
Quel da la rocca replicando il botto
Ne fece a glialtri cauallieri motto.
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S’era accoſtato Pinabello intanto
A Bradamante, per ſaper chi ſuſſe
Colui, che con prodezza e valor tanto
Il cauallier del ſuo cartel percuſſe,
La giuſtitin di Dio, per dargli quanto
Fra il merito ſuo, vi lo conduſſe
Su quel deſtrier medeſimo, ch’inante
Tolto hauea per ingano a Bradamante.
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Fornito apunto era l’ottauo meſe
Che con lei ritrouandoſi a camino
(Sei vi raccorda) queſto Maganzeſe
La gitto ne la tomba di Merlino:
Quando da morte vn ramo la difeſe
Ch ſeco cadde, anzi il ſuo buon dettino:
E traſſene: credendo ne lo ſpeco
Ch’ella foſſe ſepolta, il deſtrier ſeco.
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Bradamante conoſce il ſuo cauallo
E conoſce per lui l’iniquo Conte:
E poi ch’ode la voce, e vicino hallo
Con maggiore attention mirato in ſronte
Queſto e il traditor (diſſe) ſenza fallo.
Che peaccio di farmi oltraggio & onte
Ecco il peccato ſuo che l’ha condutto
Oue haura de ſuoi inerti il premio tutto.
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Il minacciare e il por mano alla ſpada
Fu tutto a vn tépo, e lo auètarſi a quello:
Ma inanzi tratto gli leuo la ſtrada
Che non potè ſuggir verſo il cartello,
Tolta e la ſpeme ch’a ſaluar ſi vada
Come volpe alla tana, Pinabello,
Egli gridando e ſenza mai far teſta
Fuggendo ſi caccio ne la foreſta.