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E diſſe a quella meſta io ti conſorto
Che tu vegga di porci entro alle mura.
Che fe’l giouine anchor no haurá morto
Piú non l’uccideran ſtanne ſicura,
Ruggiero hauédo il cor benigno ſcorto
De la ſua Donna e la pietoſa cura:
Senti tutto infiammarti di deſire
Di non laſciare il giouine morire.
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Et alla Donna a cui da gli occhi cade
Vn rio di pianto, dice hor che s’ aſpetta?
Soccorrer qui non lachrymare accade
Fa ch’oue e qſto tuo pur tu ci metta:
Di mille lancie trar di mille ſpade
Tel promettian pur che ci meni in fretta
Ma ſtudia il pafTo piú ch puoi, che tarda
Non ſia l’aita, e in tanto il fuoco l’arda.
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l’alto parlare e la ſiera ſembianza
Di quella coppia a marauiglia ardita
Hebbon di tornar ſorza la ſperanza
Cola dond’era giá tutta ſuggitta,
Ma perch’ anchor piú che la lontananza
Temeua il ritrouar la via impedita
E che faria per queſto indarno preſa
Staua la Donna in ſé tutta foſpefa.
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Poi diſſe lor, facendo noi la via
Che dritta e piana va fin’ a quel loco
Credo ch’a tempo vi ſi giungerla
Che no farebbe achora acceſo il fuoco,
Ma gir conuien per coſi torta e ria.
Che’l termine d’un giorno faria poco
A riufeirne, e quando vi faremo
Che trouiam morto il giouine mi temo.
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E perche non andian (diſſe Ruggiero)
Per la piú corta ? e la Donna riſpoſe :
Perche vn caſtel de conti da Pontiero
Tra via ſi troua, oue vn coſtume poſe
Nò ſon tre giorni anchora: iniquo e fiero
A cauallieri e a donne auenturoſe
Pinabello il peggior huomo che viua
Figliuol del conte Anſelmo d’Altariua.
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Quindi ne cauallier ne donna paſſa
Che ſé ne vada ſenza ingiuria e danni,
l’uno e l’altro a pie reſta, ma vi laſſa
Il guerrier l’arme, e la donzella i panni:
Miglior cauallier lancia non abbaſſa
E non abbaſſo in Francia giá molt’anni
Di quattro che giurato nano al cartello
La legge mantener di Pinabello.
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Come l’uſanza (che non e piú antiqua
Di tre di) comincio, vi vo narrare,
E ſentirete ſé ſu dritta o obliqua
Cagion che i cauallier fece giurare,
Pinabello ha una donna coſi iniqua
Coſi beſtial ch’al mondo e ſenza pare,
Ch co lui, no ſo doue, andado vn giorno
Ritrouo vn cauallier che le ſé ſcorno.
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Il cauallier perche da lei beffato
Fu d’ una vecchia che portaua in groppa
Gioſtro con Pinabel, ch’era dotato
Di poca ſorza: e di ſuperbia troppa,
Et abbatello, e lei ſmontar nel prato
Fece, e prouo s’ andaua dritta o zoppa,
Laſciolla a piede, e ſé de la gonella
Di lei veſtir l’antiqua damigella.