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Giá in mia preſenza e d’ altre piú pſone
Venia col toſco í máo il vecchio ígiuſto
Dicendo ch’era buona potione
Da ritornare il mio ſratel robuſto,
Ma Gabrina con nuoua intentione
Pria che l’inſermo ne turbane il guſto
Per torſi il conſapeuole d’appreffo
O per no dargli quel c’hauea promeſſo.
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La man gli preſe quando apunto daua
La tazza, doue il toſco era celato,
Dicendo, ingiuſtamente e fe’l ti graua
Ch’ io tema per coſtui e’ ho tanto amato:
Voglio eſſer certa che beuanda praua
Tu non gli dia, ne ſucco auelenato,
E per qſto mi par, che ’l beueraggio
Nò glihabbi a dar, ſé no ne fai tu il ſaggio
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Come penſi Signor che rimaneſſe
Il miſer vecchio conturbato allhora?
La breuita del tempo ſi l’oppreffe
Che penſar non potè che meglio ſora,
Pur p non dar maggior ſoſpetto, eleſſe
Il calice guſtar ſenza dimora:
E P inſermo ſeguendo vna tal fede
Tutto il reſto piglio che ſi gli diede.
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Come ſparuier che nel piede griſagno
Tenga la ſtama, e ſia per trarne paſto,
Dal can, che ſi tenea ſido compagno
Ingordamète e fopragiunto e guaito,
Coſi il medico intento al rio guadagno
Donde ſperaua aiuto hebbe contratto,
Odi di lumina audacia eſempio raro
E coſi auuenga a ciaſcun altro auaro.
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Fornito queſto, il vecchio s’era meſſo
Per ritornare alla ſu a ſtanza, in via,
Et vſar qualche medicina appreſſo
Che lo ſaluaſſe da la peſte ria:
Ma da Gabrina non gli ſu conceſſo
Dicendo non voler ch’andaſſe pria
Che’l ſucco ne lo ſtomaco digeſto
Il ſuo valor faceſſe manifeſto.
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Pregar non vai ne far di premio oſſerta
Che lo voglia laſciar quindi partire,
Il diſperato poi che vede certa
La morte ſua, ne la poter ſuggire,
A i circonſtanti fa la coſa aperta
Ne la ſeppe coſtei troppo coprire
E coſi quel che fece a glialtri ſpeffo
Quel buon medico al ſin fece a ſé ſteffo
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E ſequito con l’alma quella ch’era
Giá de mio ſrate caminata manzi
Noi circonſtanti che la coſa vera
Del vecchio vdimmo ch ſé pochi auazi
Pigliamo queſta abomineuol ſera
Piú crudel di qualunq3 in ſelua ſtanzi:
E la ferrammo in tenebroſo loco
Per condannarla al meritato fuoco.
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Queſto Hermonide dille, e piú voleua
Seguir, coni’ ella di prigion leuoſſi:
Ma il dolor de la piaga ſi l’aggreua
Che pallido ne l’herba riuerſoſſi:
In tanto duo feudier che ſeco haueua
Fatto vna bara hauean di rami groſſſi,
Hermonide ſi fece in quella porre
Ch’ indi altrimente non ſi potea torre.