Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/299


 [28]
Per altro modo punirò il tuo fallo
     Che le mie ma piú nel tuo ſangue porre,
     Coſi dicendo fece fu’! cauallo
     Di verdi rami vna bara comporre,
     E quaſi morto in quella riportallo
     Dentro al cartello in vna chiuſa torre,
     Doue in perpetuo per punitione
     Condanno l’innocente a ſtar prigione.

 [29]
Non perno ch’altra coſa haueſſe manco
     Che la liberta prima del partire.
     Perche nel reſto come ſciolto e ſranco
     Vi remi. ind. m. i e ſi facea vbidire,
     Ma non eſſendo anchor l’animo ſtanco
     Di queſta ria del ſuo penſier ſornire,
     Quaſi ogni giorno alla prigion veniua
     C hauea le chiaui e a ſuo piacer l’apriua

 [30]
E mouea ſempre al mio fratello aſſalti
     E con maggiore audacia che di prima:
     Queſta tua fedeltá (dicea) che vaiti?
     Poi che perfidia per tutto ſi ſtima ?
     O che triomphi glorioſi & alti
     O che ſuperbe ſpoglie, e preda opima:
     O che merito al ſin te ne riſulta
     Se come a traditore ognun t’ infulta.

 [31]
Quato vtilméte quato con tuo honore:
     M’haureſti dato quel che da te volli,
     Di queſlo ſi oſtinato tuo rigore
     La gra merce che tu guadagni hor tolli,
     In prigion fei, ne crederne vſcir ſuore
     Se la durezza tua prima non molli,
     Ma quando mi cOpiacci io faro trama
     Di racquiſtarti e libertade e fama.

 [32]
No no (diſſe Philádro) hauer mai ſpene
     Che non ſia come ſuol mia vera fede.
     Se ben contra ogni debito mi auuiene
     Ch’io ne riporti ſi dura mercede,
     E di me creda il mondo men che bene:
     Baſta che manti a quel che’l tutto vede
     F. mi può riſtorar di graſia eterna
     Chiara la mia innocentia ſi difeerna.

 [33]
Se non baſta ch’Argeo mi tenga preſo
     Tolgami anchor queſta noioſa vita.
     Forſè non mi ſia il premio in ciel conteſo
     De la buona opra qui poco gradita,
     Forſè egli, che da me ſi chiama oſſeſo
     Quando fará queſt’ anima partita
     S’auedra poi d’hauermi fatto torto
     E piangerá il fedel cOpagno morto.

 [34]
Coſi piú volte la sfacciata Donna
     Tenta Philandro e torna ſenza ſrutto,
     Ma il cieco ſuo deſir che non aſſollila
     Del ſcelerato amor trailer conſtrutto,
     Cercando va piú dentro ch’alla gonna
     Suoi vitii antiqui, e ne diſcorre il tutto
     Mille penſier fa d’uno in altro modo
     Prima ch fermi in alcun d’effi il chiodo.

 [35]
Stette fei meſi, che non ineſſe piede
     Come prima facea ne la prigione:
     Di che il miſer Philádro e ſpera e crede
     Che coſtei piú no gli habbia affettione:
     Ecco Fortuna al mal propitia, diede
     A queſta federata occaſione
     Di metter ſin con memorabil male
     Al ſuo cieco appetito irrationale.