Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/290



 [102]
Quiui non era Bradamante allhora
     C hauer Iblea gouerno del paeſe,
     Che ſé vi foſſe, a far ſeco dimora
     Gli hauria sforzati con parlar corteſe.
     Sceſer nel lito, e la medeſima hora
     Da i quattro cauallier congedo preſe
     Marphiſa, e da la donna del Sehiaggio
     E piglio alla ventura il ſuo viaggio.

 [103]
Dicendo che lodeuole non era
     Ch’ andaſſer tanti cauallieri inſieme
     Ch gli Storni e i Colobi vano in ſchiera
     I Daini e i Cerui e ogn’ animai che teme
     Ma l’audace Falcon l’Aquila altiera,
     Che ne l’aiuto altrui non metton ſpeme
     Orſi, Tygri, Leon, ſoli ne vanno
     Che di piú ſorza alcu timor non hanno

 [104]
Neſſun de glialtri ſu di quel penſiero
     Si ch’a lei ſola tocco a far partita:
     Per mezo i boſchi, e per ſtrano ſentiero
     Dunqs ella ſé n’ andò ſola e romita,
     Griphone il biáco, & Aquilante il nero
     Pigliar con glialtri duo la via piú trita,
     E giunſero a vn cartello il di ſeguente
     Doue albergati fur corteſemente.

 [105]
Corteſemente dico in apparenza
     Ma toſto vi ſentir contrario effetto:
     Che’l Signor del cartel, beniuolenza
     Fingendo e corteſia, lor de ricetto:
     E poi la notte che ſicuri ſenza
     Timor dormian, gli ſé pigliar nel letto:
     Ne prima li laſcio, che d’ offeruare
     Vna coſtuma ria: li ſé giurare.

 [106]
Ma vo ſeguir la bellicoſa donna
     Prima Signor, che di coſtor piú dica,
     Paſſo Druenza il Rodano e la Sonna
     E venne a pie d’una montagna aprica,
     Quiui lungo vn torrente, in negra gOna
     Vide venire vna femina antica:
     Che ſtalica e laſſa era di lunga via
     Ma via piti afflitta di malenconia.

 [107]
Queſta e la vecchia che ſolea ſeruire
     A i malandrin nel cauernoſo monte.
     La doue alta giuſtitia ſé venire
     E dar lor morte il Paladino Cote:
     La vecchia che timore ha di morire
     Per le cagion che poi vi faran conte,
     Giá molti di va per via oſcura e foſca
     Fuggendo ritrouar chi la conoſca.

 [108]
Quiui d’eſtrano cauallier ſembianza
     L’hebbe Marphiſa all’habito e all’arnefe
     E per ciò non ſuggi coni’ hauea vſanza
     Fuggir da glialtri ch’eran del paeſe:
     Anzi con ſicurezza e con baldanza
     Si fermo al guado, e di lontan l’attefe
     Al guado del torrente oue trouolla,
     La vecchia le vſci incontra e ſalutolla.

 [109]
Poi la prego che ſeco oltr’a quell’acqj
     Ne l’altra ripa in groppa la portaſſe,
     Marphiſa che gentil ſu da che nacque
     Di la dal liumicel ſeco la traſſe,
     E portarla anch’ un pezzo non le ſpiacqj
     Fin ch’a miglior camin la ritomaſſe,
     Fuor d’ú gra fango, e al ſin di ql ſentiero
     Si videro all’incontro vn caualliero.