Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/286


 [70]
Ella diſſe a Guidon, vietitene inſieme
     Con noi, ch’a viua ſorza vſciren quinci,
     Deh (riſpoſe Guidon) laſcia ogni ſpeme
     Di mai piú vſcirne, o perdi meco o vici.
     Ella ſuggiunſe, il mio cor mai non teme
     Di non dar ſine a coſa che cominci,
     Ne trouar ſo la piú ſicura ſtrada
     Di quella, oue mi ſia guida la ſpada.

 [71]
Tal ne la piazza ho il tuo valor prouato
     Che s’io ſon teco, ardiſco ad ogn’impfa.
     Quando la turba intorno allo ſteccato
     Sara domani in fu’l theatro aſceſa
     Io vo che l’uccidian per ogni lato
     O vada in ſuga, o cerchi far difeſa,
     E ch’a gli lupi e a gli auoltoi del loco
     Laſciamo i corpi, e la cittade al fuoco.

 [72]
Suggiuſe a lei Guido, tu m’haurai proto
     A ſeguitarti, & a morirti a canto,
     Ma viui rimaner non faccian conto
     Baſtar ne può di vendicarci alquanto,
     Che ſpeffo dieci mila in piazza conto
     Del popul feminile, & altretanto
     Reſta a guardar, e porto, e rocca, e mura
     Ne alcuna via d’ufeir trouo ſicura.

 [73]
Diſſe Marphiſa, e molto piú ſieno elle
     De glihuomini ch Xerſe hebbe giá Storno,
     E ſieno piú de V anime ribelle
     Ch’uſcir del ciel con lor ppetuo ſcorno,
     Se tu fei meco, o al men non ſie con qlle
     Tutte le voglio vecidere in vn giorno,
     Guidon ſuggiunſe, io no ci ſo via alcuna
     Ch’avaler n’habbia, ſé no vai queſt’una.

 [74]
Ne può ſola ſaluar ſé ne ſuccede
     Queſt’una, ch’io diro, e’ hor mi ſouiene,
     Fuor ch’alle donne vſcir non ſi concede
     Ne metter piede in ſu le falſe arene,
     E per queſto commettermi alla fede
     D’una de le mie donne mi conuiene,
     Del cui perfetto amor fatta ho ſouente
     Piú pruoua achor, ch’io nò faro al pnte.

 [75]
Non men di me tormi coſtei diſia
     Di ſeruitu, pur che ne venga meco,
     Che coſi ſpera ſenza compagnia
     De le riuali ſue ch’io viua ſeco:
     Ella nel porto, o Fuſte, o Saettia
     Fara ordinar, métre e anchor l’aer cieco
     Che i marinari voſtri troueranno
     Acconcia a nauigar come vi vanno.

 [76]
Dietro a me tutti in vn drappel riſtretti
     Cauallieri mercanti e galeotti,
     Ch’ ad albergami ſotto a queſti tetti
     Meco (voſtra merce) ſete ridotti,
     Haurete a fami ampio ſentier co i petti
     Se del noſtro camiti Piamo interrotti,
     Coſi ſpero (aiutandoci le ſpade)
     Ch’ io vi trarrò de la crudel cittade.

 [77]
Tu fa come ti par (diſſe Marphiſa)
     Ch’io ſon per me d’ufeir di qui ſicura,
     Piú facil ſia che di mia mano vcciſa
     La gente ſia, che e dentro a queſte mura,
     Che mi veggi ſuggire, o in altra guiſa
     Alcun poſſa notar e’ habbi paura,
     Vo vſcir di giorno, e ſol p ſorza d’arme
     Ch p ogn’ altro modo obbrobrio parme.