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Si che temprando il dio rigore vn poco
Scelſero in ſpatio di quattro anni interi
Di quanti capitaro in queſto loco
Dieci belli e gagliardi cauallieri
Che per durar ne l’amoroſo gioco
Cótr’ eſſe cento foſſer buon guerrieri
eſſe in tutto eran cento, e ſtatuito
Ad ogni lor decina ſu vn marito.
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Prima ne fur decapitati molti
Che riuſciro al paragon mal ſorti,
Hor queſti dieci a buona pruoua tolti
Del letto e del gouerno hebbon cóforti,
Facendo lor giurar, che ſé piú colti
Altri huomini vernano in queſti porti,
Eſſi farian che ſpenta ogni pietade
Li porriano vgualmente a ſil di ſpade.
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Ad ingroſſare: & a ſigliar appreſſo
Le donne, indi a temere incominciaro
Che tanti naſcerian del viril feſſo
Che contra lor non haurian poi riparo,
E al ſine in man de glihuomini rimeſſo
Saria il gouerno ch’elle hauean ſi caro:
Si ch’ordinar mentre eran gli anni ibelli
Far ſi, che mai non ſoſſon lor ribelli.
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Accio il feſſo viril non le ſoggioghi
vno ogni madre vuol la legge horréda:
Che tenga ſeco, glialtri o li ſuſſoghi
O ſuor del regno li permuti o venda:
Ne mandano per queſto in varii luoghi
E a chi gli porta dicono, che prenda
Femine, ſé a baratto hauer ne puote
Se no, nò tomi al nien con le man vote.
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Ne vno anchora alleuerian, ſé ſenza
Poteſſon fare, e mantenere il gregge:
Queſta e quanta pietá, quanta clemèza
Piú a i ſuoi ch’aglialtri vſa l’iniq legge,
Glialtri condannan con vgual ſentenza,
E ſolamente in queſto ſi corregge
Che nò vuol, che ſecòdo il primiero vſo
Le femine gli vccidano in confuſo.
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Se dieci o venti, o piú perſone a vn tratto
Vi foſſer giunte, in carcere eran meſſe:
E d’una al giorno e non di piú: era tratto
Il capo a ſorte, che perir doueſſe,
Nel tèpio horrédo, ch’Oronthea hauea fatto
Doue vn’ altare allavedetta ereſſe,
E dato all’un de dieci il crudo vſticio
Per ſorte, era di farne ſacriſicio.
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Dopo molt’anni alle ripe homicide
A dar venne di capo vn giouinetto:
La cui ſtirpe ſcendea dal buono Alcide
Di gran valor ne l’arme, Elbanio detto,
Qui preſo ſu ch’a pena ſé n’auide
Come quel che venia ſenza ſoſpetto,
E co gra guardia in ſtretta parte chiuſo
Con glialtri era ſerbato al crudel’uſo.
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Di viſo era coſtui bello e giocondo
E <li maniere e di coſtumi ornato:
E di parlar ſi dolce: e ſi facondo
Ch’ un’ Aſpe voletier V hauria aſcoltato:
Si che come di coſa rara al mondo
De l’effer ſuo ſu toſto rapportato
Ad Aleſſandra ſiglia d’Oronthea:
Che di molt’ anni graue, anche- viuea.