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E quel ch’a Chiariello e al Re Mábrino
Diede la morte, e il regno lor disfece,
Di queſto ſangue, doue ne l’Eufino
l’Iſtro ne vien con otto corna o diece,
Al duca Amone, il qual giá peregrino
Vi capito, la madre mia mi fece,
E l’anno e hormai, ch’io la laſciai dolete
Per gire in Fracia a ritrouar mia gente.
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Ma non potei ſinire il mio viaggio
Che qua mi ſpinfe vn tempeſtofo Noto:
Son dieci meli o piú, ch ſtanza v’haggio
Che tutti i giorni e tutte l’hore noto,
Nominato fon’ io Guidon ſeluaggio
Di poca pruoua anchora, e poco noto:
Vcciſi qui Argilon da Melibea
Con dieci cauallier che ſeco hauea.
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Feci la pruoua anchor de le donzelle:
Coſi n’ho diece a miei piaceri allato,
Et alla ſcelta mia ſon le piú belle
E ſon le piú gentil di queſto ſtato:
E queſte reggo e tutte l’altre, ch’elle
Di ſé m’hanno gouerno e ſcettro dato:
Coſi daranno a qualunqj altro arrida
Fortuna ſi che la decina ancida.
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I cauallier domandano a Guidone
Com’ha ſi pochi maſchi il tenitoro:
E s’alle moglie hanno ſuggettione
Come eſſe l’ha ne glialtri lochi a loro,
Diſſe Guidon, piú volte la cagione
Vdita n’ ho, da poi che qui dimoro
E vi fará (fecondo ch’io l’ho vdita)
Da me, poi che v’ aggrada, riferita.
[10]
Al tempo che tornar dopo anni venti
Da Troia i Greci, che duro l’aſſedio
Dieci, e dieci altri da contrari venti
Furo agitati in mar con troppo tedio,
Trouar che le lor donne, agli tormenti
Di tanta abſentia, hauean preſo rimedio,
Tutte s’ hauean gioueni amanti eletti
Per non ſi raffreddar ſole ne i letti,
[11]
Le caſe lor trouaro i Greci piene
De l’altrui ſigli, e per parer commune
Perdonano alle mogli, che fan bene
Che tanto non potean viuer digiune,
Ma a i ſigli de gli adulteri conuiene
Altroue procacciarli altre Fortune,
Che tolerar non vogliono i mariti,
Che piú alle ſpeſe lor ſieno notriti.
[12]
Sono altri eſpoſti, altri tenuti occulti
Da le lor madri, e foſtenuti in vita,
In varie ſquadre quei ch’erano adulti
Feron chi qua, chi la, tutti partita,
Per altri l’arme ſon, per altri culti
Gli ſtudi e larti, altri la terra trita
Serue altri icorte, altri e guardia di gregge
Còe piace a colei ch qua giú regge.
[13]
Parti ſra glialtri vn giouinetto figlio
Di Clitemneſtra la crudel Regina,
Di diciotto anni, ſreſco come vn giglio
O roſa colta allhor di ſu la ſpina,
Queſti armato vn ſuo legno: a dar di piglio
Si poſe, e a depdar p la marina:
In compagnia di cento giouinetti
Del tempo ſuo per tutta Grecia eletti.