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Tener lo’nuito ſenza alcun ſoſpetto,
Indi a ſplendor de bianchi torchi ardéti,
Tutti ſaliro ou’ era vn real tetto
Diſtinto in molti adorni alloggiamenti,
Stupefatti al leuarſi de l’elmetto
Mirandoli reſtaro i combattenti,
Che’l Cauallier (p quāto apparea ſuora)
Non eccedeua i diciotto anni anchora.
[108]
Si marauiglia la Donzella come
In arme tanto vn giouinetto vaglia,
Si marauiglia l’altro, ch’alle chiome
S’auede con chi hauea fatto battaglia,
E ſi domandan l’un con l’altro il nome
E tal debito toſto ſi raggualia
Ma come ſi nomaffe il giouinetto
Ne l’altro canto ad aſcoltar v’aſpetto.
CANTO VENTESIMO
[1]
Fatto ne l’arme e ne le ſacre Muſe
E di lor opre belle e glorioſe
Gran lume í tutto il mondo ſi diffuſe:
Arpalice e Camilla ſon famoſe
Perche in battaglia erano eſperte & vſe
Sapho e Corinna perche ſuron dotte
Spledono illuſtri, e mai nò veggo notte.
[2]
Le donne ſon venute in eccellenza
Di ciaſcun’arte, oue hanno poſto cura:
E qualuqg all’hiſtorie habbia auuerteza
Ne ſente anchor la fama non oſcura,
Se’l mondo n’e gran tempo ſtato ſenza
Non perho ſempre il mal’inſluſſo dura,
E ſorſè aſcoſi han lor debiti honori
L’inuidia: o il non ſaper de gli ſcrittori.
[3]
Ben mi par di veder ch’ai ſecol noſtro
Tanta virtū ſra belle donne emerga
Ch può dare opra a charte: & ad ichioſtro
Perche ne i futuri anni ſi diſperga:
E perche odioſe ligue: il mal dir voſtro
Con voſtra eterna inſamia ſi ſommerga,
E le lor lode appariranno in guiſa
Che di gran lūga auanzeran Marphiſa.
[4]
Hor pur tornando a lei, queſta Dòzella
Al cauallier che l’ufo corteſia
De l’eſſer ſuo non niega dar nouella
Quando elfo a lei voglia contar chi ſia,
Sbrigoſſi toſto del ſuo debito ella
Tanto il nome di lui ſaper diſia:
Io ſon (difTe) Marphiſa, e ſu assai queſto
Che ſi ſapea per tutto’l mondo il reſto.
[5]
L’altro comincia, poi chetocca a lui
Con piū prohemio a darle di ſé conto,
Dicendo io credo che ciaſcun di vui
Habbia de la mia ſtirpe il nome i pròto,
Che nò pur Frācia eSpagna, e i vicin ſui
Ma l’India, l’Ethyopia, e il ſreddo poto
Han chiara cognition di Chiaramonte
Onde vſci il cauallier ch’uccife Almóte.