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Ragionando tra ſé, dicea Marphiſa,
Buon ſu per me che coſtui non ſi moſſe,
Ch’andaua a riſco di reſtarne vcciſa
Se dianzi ſtato co i compagni foſſe,
Quado io mi truouo a pena a qſta guiſa
Di potergli ſtar contra alle percoſſe,
Coſi dice Marphiſa, e tutta volta
Non reſta di menar la ſpada in volta.
[100]
Buon ſu p me (dicea qll’altro anchora)
Che ripoſar coſtui non ho laſciato,
Difender me ne poſſo a fatica hora
Che de la prima pugna e trauagliato,
Se fin’ al nuouo di facea dimora
A ripigliar vigor, che faria ſtato?
Vètura hebbi io quáto piú poſſa hauerſi
Che nò voleſſe tor quel ch’io gli offerii .
[101]
La battaglia duro fin’ alla ſera
Ne chi haueſſe acho il meglio era paleſe:
Ne l’un ne l’altro piú ſenza lumiera
Saputo hauria come ſchiuar l’offefe,
Giunta la notte, all’inclyta Guerriera
Fu primo a dir il cauallier corteſe,
Che faren poi che con vgual Fortuna
N’ha fopragiunti la notte importuna?
[102]
Meglio mi par che’l viuer tuo prologhi
Almeno inſino a tanto che s’aggiorni,
Io non poſſo còcederti che aggiunghi
Fuor ch’uá notte picciola a i tua giorni:
E di ciò ch no glihabbi hauer piú lughi
La colpa fopra me non vuo che torni,
Torni pur fopra alla ſpietata legge
Del feſſo feminil che’l loco regge.
[103]
Se di te duolmi, e di queſt’ altri tuoi
Lo fa colui che nulla coſa ha oſcura,
Con tuoi copagni ſtar meco tu puoi
Con altri non haurai ſtanza ſicura.
Perche la turba, a cu’i mariti ſuoi
Hoggi vcciſi hai, giá contra te cògiura,
Ciaſcun di qſti a cui dato hai la morte
Era di diece femine conſorte.
[104]
Dal danno e’ han da te riceuut’ hoggi
Diſian nouanta femine vendetta,
Si che ſé meco ad albergar non poggi
Queſta notte aſſalito eſſer t’ aſpetta,
Diſſe Marphiſa, accetto che m’alloggi
Con ſicurta, che non ſia men perfetta,
In te la fede, e la bontá del core
Che ſia l’ardire, e il corporal valore.
[105]
Ma ch t’increfea ch m’habbi advecidere
Bè ti può increſcere ancho del cotrario,
Fin qui non credo che l’habbi da ridere
Per ch’io ſia men di te duro auuerſario,
O la pugna ſeguir vogli, o diuidere
O farla all’uno o all’altro luminario
Ad ogni cenno pronta tu m’haurai
E come, & ogni volta che vorrai.
[106]
Coſi ſu differita la tenzone
Fin ch diGage vſciſſe il nuouo Albore,
E ſi reſto ſenza concluſione
Chi d’effi duo guerrier foſſe il migliore,
Ad Aquilante venne, & a Griphone
E coſi a glialtri il liberal Signore,
E li prego, che fin’ al nuouo giorno
Piaceſſe lor di far ſeco ſoggiorno.