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Non vuo mai piú che foreſtier ſi lagni
Di queſta terra, ſin che’l mondo dura,
Coſi diſſe, e no poterò i compagni
Torle quel che le daua Tua auentura,
Dúq3, o ch’in tutto perda o lor guadagni
La liberta, le laſciano la cura,
Ella di piaſtre giá guernita e maglia
S’ appreſento nel campo alla battaglia.
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Gira vna piazza al ſommo de la terra
Di gradi a ſeder atti intorno chiuſa:
Che ſolaméte a gioſtre, a ſimil guerra,
A caccie, a lotte, e non ad altro s’ufa:
Quattro porte ha di brozo onde ſi ferra,
Quiui la moltitudine confuſa
De l’armigere femine ſi traſſe,
E poi ſu detto a Marphiſa ch’entrane.
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Entro Marphiſa s’ un deſtrier leardo
Tutto ſparfo di macchie e di rotelle,
Di piccol capo, e d’ animoſo ſguanlo
D’ andar ſuperbo e di fattezze belle
Pel maggiore, e piú vago, e piú gagliardo
Di mille che n’ hauea con briglie e ſelle
Scelſe in Damaſco, e realmente ornollo
Et a Marphiſa Norandin donollo.
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Da mezo giorno e da la porta d’ Auſtro
Entro Marphiſa: e non vi ſlette guari
Ch’appropiquar e riſonar pel clauſtro
Vdí ili trombe acuti ſuoni e chiari,
E vide poi di verſo il ſreddo plauſtro
Entrar nel campo i dieci ſuoi contrari,
Il primo cauallier ch’apparue inante
Di valer tutto il reſto hauea ſembiante,
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Quel véne í piazza fopra u gra deſtriero
Ch ſuor ch’I ſrote e nel pie dietro máco,
Era piú che mai corbo oſcuro e nero
Nel pie e nel capo hauea alcú pelo bianco.
Del color del cauallo il caualliero
Veſtito, volea dir, che come manco
Del chiaro era l’oſcuro, era altretanto
Il riſo in lui, verſo l’oſcuro pianto.
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Dato che ſu de la battaglia il ſegno
Noue guerrier l’haſte chinaro a ú tratto
Ma ql dal nero hebbe il vataggio a ſdegno
Si ritiro, ne di gioſtrar fece atto,
Vuol ch’alle leggi inanzi di quel regno
Ch’alia ſua corteſia ſia contrafatto,
Si tra da parte: e ſta a veder le pruoue
Ch’una ſola haſta fará contra a noue.
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Il deſtrier e’ hauea andar trito e ſoaue
Porto all’incontro la Donzella in fretta,
Che nel corſo arreſto lancia ſi graue
Ch quattro huomini hauriao a pea retta
l’hauea pur dianzi al difmútar di nane
Per la piú ſalda in molte antenne eletta,
Il lier ſembiante con ch’ella ſi moſſe
Mille faccie imbianco, mille cor ſcoſſe.
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Aperſe al primo che trouo ſi il petto
Che ſora assai che foſſe ſtato nudo,
Gli paſſo la corazza e il foprapetto:
Ma prima vii be ferrato e groſſo ſcudo:
Dietro le ſpalle vn braccio il ferro netto
Si vide vſcir, tanto ſu il colpo crudo,
Quel ſitto ne la lancia a dietro laſſa
E fopra glialtri a tutta briglia paſſa.