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Staua il Paſtore in assai buona e bella
Stanza, nel boſco inſra duo mòti piatta:
Co la moglie e co i ſigli: & hauea quella
Tutta di nuouo, e poco inanzi fatta,
Quiui a Medoro ſu per la Donzella
La piaga in breue a fallita ritratta,
Ma in minor tempo ſi ſenti maggiore
Piaga di queſta hauere ella nel core.
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Affai piú larga piaga, e piú profonda
Nel cor ſenti da non veduto ſtrale:
Che da begliocchi, e da la teſta bionda
Di Medoro, attento l’Arder e’ ha l’ale.
Arder ſi ſente, e ſempre il fuoco abonda
E piú cura l’altrui che’l proprio male,
Di ſé non cura, e non e ad altro intenta
Ch’a iif.in.it chi lei fere e tormenta.
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La ſua piaga piú s’ apre, e piú incnidiſce,
Quanto piú l’altra ſi riſtringe e ſalda.
Il giouine ſi fatta, ella languiſce
Di nuoua febbre, hor agghiacciata, hor cak
Di giorno in giorno in lui beltá fioriſce
La niiſera ſi ſtrugge, come ſalda
Strugger di nieue intempeſtiua, ſuole
Ch’i loco aprico habhia Scopta il Sole,
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Se di diſio non vuol morir biſogna
Che ſenza indugio ella ſé ſteffa aiti,
E bè le par che di quel ch’effa agogna
Non ſia tempo aſpettar ch’altri la’nuiti:
Dunq3 rotto ogni ſreno di vergogna
La ligua hebbe no me ch gliocchi arditi
E di quel colpo domando mercede
Che ſorſè non ſapendo, eſſo le diede.
[31]
Conte Orlando, o Re di Circaſia
Voſtra inclyta virtú dite che gioua?
Voſtro alto honor dite in che pzzo ſia?
O che merce voſtro ſeruir ritruoua ?
Moſtratemi vna ſola corteſia
Ch mai coſtei v’ufaffe, o vecchia o nuoua
Per ricopéfa e guidardoe e merto
Di quanto hauete giá per lei foſſerto.
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Oh ſé poteſſi ritornar mai viuo
Quato ti parria duro o Re Agricae,
Ch giá moſtro coſtei ſi hauerti a ſchiuo
Con repulſe crudeli & inhumane,
Ferrau, o mille altri ch’io non ſcriuo
C hauete fatto mille pruoue vane
Per qſta ingrata: quanto aſpro vi ſora
S’a coſtu’in braccio voi lavedeſſe hora.
[33]
Angelica a Medor la prima roſa
Coglier laſcio, no anchor tocca inante,
Ne perſona ſu mai ſi auenturoſa
1 Ch’in quel giardin poteſſe por le piate,
Per adombrar per honeſtar la coſa
Si celebro con cerimonie fante
11 matrimoio, ch’Auſpice hebbe Amore
E Pronuba la moglie del Paſtore.
[34]
Ferfi le nozze ſotto all’humil tetto
Le piú ſolenni che vi potean farſi:
E piú d’un meſe poi ſtero a diletto
1 duo tranquilli amanti a ricrearſi,
Piú lunge non vedea del Giouinetto:
La Donna, ne di lui potea Cui. uſi
Ne per mai ſempre pendergli dal collo
Il ſuo diſir ſentia di lui ſatollo.