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Di ql Martano iui hebbe ad inſormarſe
Et vdi ch’a Damaſco ſé n’ era ito
Con Horrigille, oue vna gioſtra farſe
Douea (bienne, per reale inuito
Tato d’andargli dietro il defir’l’arfe
Certo che’l ſuo german l’habbia ſeguito
Che d’ Antiochia ancho quel di ſi tolle
Ma giá per mar piú ritornar non volle.
[77]
Verſo Lidia e Lariſſa il camin piega
Reſta piú fopra Aleppe ricca e piena:
Dio p moſtrar, ch’anchor di q nò niega
Mercede al bene, & al contrario pena,
Martano, appreſſo a Mamiiga vna lega
Ad incontrarſi in Aquilante mena,
Martano ſi facea con bella moſtra
Portare inanzi il pregio de la gioſtra.
[78]
Penſo Aquilante al primo comparire
Che’l vii Martano il ſuo fratello foſſe
Che Pingannaron Parme, e quel veſtire
Candido piú che nieui anchor no moſſe,
E con quell’oh, che d’allegrezza dire
Si ſuole: incomincio, ma poi cangioſſe
Toſto di faccia, e di parlar ch’appreſſo
S’ auide meglio che non era deſſo,
[79]
Dubito che per ſraude di colei
Ch’era co lui, Griphò glihaueſſe vcciſo
E dimmi (gli grido) tu ch’eſſer dei
Vn ladro e vn traditor come n’ hai viſo,
Onde hai qſt’ arme hauute ? onde ti fei
Sul buò deſtrier del mio fratello affifo?
Dimmi ſel mio fratello e morto o viuo?
COe de l’arme e del deſtrier l’hai priuo?
[80]
QuadoHorrigille vdi P irata voce
A dietro il palaſren per ſuggir volſe,
Ma di lei ſu Aquilante piú veloce
E fecela fermar volſe o non uolſe,
Martano al minacciar tanto feroce
Del Cauallier, che ſi improuiſo il colſe,
Pallido triema come al vento ſronda:
Ne fa quel che ſi faccia, o che riſponda.
[81]
Grida Aquilante e ſulminar non reſta
E la ſpada gli pon dritto alla ſtrozza:
Et giurando minaccia, che la teſta
Ad Horrigille e a lui rimarra mozza
Se tutto il fatto non gli manifeſta:
Il mal giúto Martano alquato ingozza:
E tra ſé volue ſé può fminuire
Sua graue colpa, e poi cornicia a dire.
[82]
Sappi Signor che mia ſorella e queſta
Nata di buona e virtuoſa gente,
Ben che tenuta in vita dishoneſta
l’habbia Griphone obbrobrioſamente,
E tale inſamia eſſendomi moleſta
Ne per ſorza ſentendomi poſſente
Di torla a ſi grande huom, feci diſegno
D’hauerla per aſtutia, e per ingegno.
[83]
Tenni modo con lei: e’ hauea deſire
Di ritornare a piú lodata vita:
Ch’ eſſendoſi Griphon meſſo a dormire
Chetamente da lui feſſe partita,
Coſi fece ella, e perche egli a ſeguire
Non n’ habbia, & a turbar la tela ordita:
Noi lo laſciammo diſarmato e a piedi
E qua venuti ſian come tu vedi.