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Coſi ſurendo il Saracin bizarro
Si volge al Nano e dice, hor la t’ inuia,
E non aſpetta ne deſtrier ne carro
E non fa motto alla ſua compagnia,
Va co piú fretta che no va il Ramarro
Quando il ciel arde, a trauerſar la via,
Deſtrier nò ha, ma il primo tor diſegna
(Sia di chi vuol) ch’ad icótrar lo vegna
[37]
La Diſcordia ch’udi queſto penſiero
Guardo ridendo la Superbia, e diſſe
Che volea gire a trouare vn deſtriero
Che gli apportaſſe altre conteſe e riſſe,
E far volea ſgombrar tutto il ſentiero
Ch’ altro che qllo in man nò gli veniſſe:
E giá penſato hauea doue trouarlo
Ma coſtei laſcio, e torno a dir di Carlo.
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Poi ch’al partir del Saracin ſi eſtinfe
Carlo d’intorno il periglioſo fuoco,
Tutte le genti all’ordine riſtrinfe
Laſcionne parte in qualche debol loco,
Adoſſo il reſto a i Saracini ſpinfe,
Per dar lor ſcacco, e guadagnarſi il giuoco
E gli mando per ogni porta ſuore
Da fan Germano in fin’ a fan Vittore.
[39]
E comando ch’a porta fan Marcello
Dou’ era gran ſpianata di campagna,
Aſpettaffe l’un l’altro, e in vn drappello
Si ragunaſſe tutta la compagna,
Quindi animado ognuno a far macello
Tal che ſempre ricordo ne rimagna,
A i lor ordini andar ſé le bandiere
E di battaglia dar ſegno alle ſchiere.
[40]
Il Re Agramate in queſto mezo in fella
Malgrado de i Chriſtian rimeſſo s’ era
E con l’inamorato d’ Iſabella
Facea battaglia periglioſa e ſiera:
Col Re Sobrin Lurcanio ſi martella
Rinaldo icòtra hauea tutta vna ſchiera
E con virtude, e con fortuna molta
l’urta, l’apre, ruina, e mette in volta.
[41]
Eſſendo la battaglia in queſto ſtato
L’Imperatore aſſalſe il retroguardo:
Dal canto oue Marſilio hauea fermato
Il fior di Spagna Uomo al ſuo ſtèdardo:
Con fanti in mezo, e cauallieri allato
Re Cario ſpinfe il ſuo popul gagliardo,
Con tal rumor di timpani e di trombe,
Che tutto’l mondo par che ne rimbobe.
[42]
Cominciauan le ſchiere a ritirarſe
De Saracini, e ſi farebbon volte
Tutte a ſuggir, ſpezzate rotte e ſparfe
Per mai piú no potere eſſer raccolte,
Ma’l Re Gradonio e Falſiron comparite
Che ſtati i maggior briga era piú volte:
E Balugante e Serpentin feroce
E Ferrau che lor dicea a gran voce.
[43]
Ah (dicea) valéthuomini, ah compagni
Ah ſratelli, tenete il luogo voſtro,
I nimici faranno opra di ragni
Se non machiamo noi del douer noſtro,
Guardate l’alto honor gli apli guadagni
Ch Fortúa vincèdo hoggi ci ha moſtro
Guardate la vergogna e il dano eſtremo
Ch’ eſſendo vinti a patir ſemp hauremo.