Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/231


 [68]
Queſto ch’io v’ho narrato in parte vidi
     In parte vdi da chi trouoſſi al tutto,
     Dal Re vi dico, che Kalende & Idi
     Vi ſtette ſin che volſe in riſo il lutto,
     E ſé n’udite mai far’ altri gridi
     Direte a chi gli fa che mal n’e inſtrutto
     Il gètilhuomo in tal modo a Griphone
     De la feſta narro l’alta cagione.

 [69]
Vn gran pezzo di notte ſi diſpenfa
     Da icauallieri in tal ragionamento,
     E cochiudon ch’amore e pietá imenſa
     Moſtro quel Re con grande eſperimèto
     Andaron poi che ſi leuar da menſa,
     Oue hebbo grato ebuono alloggiamelo
     Nel ſeguente (natili ſereno e chiaro
     Al ſuon de l’allegrezze ſi deſtaro.

 [70]
Vanno ſcorrendo timpani e trombette
     E ragunando in piazza la cittade,
     Hor poi che de caualli, e de carrette
     E ribombar de gridi odon le ſtrade,
     Griphon le lucide arme ſi rimette
     Che ſon di quelle che ſi trouan rade,
     Che P li. uica impenetrabili e incantate
     La Fata bianca di ſua man temprate.

 [71]
Quel d’Antiochia piú d’ognaltro vile
     Armoſſi ſeco, e compagnia gli tenne,
     Preparate hauea lor P hoſte gentile
     Nerboſe lance e falde e groſſe antenne,
     E del ſuo parentado non humile
     Cópagnia tolta, e ſeco in piazza venne,
     E feudieri a cauallo e alcuni a piede
     A tal ſeruigi attiffimi lor diede.

 [72]
Giunſero in piazza e traſſonſi in diſparte
     Ne pel campo curar far di ſé moſtra.
     Per veder meglio il bel popul di Marte
     Ch’ad vno, o a dua, o a tre, veniano i gioſtra
     Chi con colori accopagnati ad arte
     Letitia o doglia, alla ſua Dona moſtra,
     Chi nel cimier, chi nel dipinto ſcudo
     Diſegna Amor ſé P.ha benigno o crudo.

 [73]
Soriani in quel tempo haueano vſanza
     D’ armarli a queſta guiſa di ponente:
     Forſè ve gli inducea la vicinanza
     Che de Fráceſchi hauean cotinuaméte.
     Che quiui allhor reggean la ſacra ſtaza
     Doue in carne habito Dio omnipotente,
     C’hora i ſuperbi e miſeri chriſtiani
     Co biaſmi lor, laſciano in man de cani.

 [74]
Doue abballar dourebbono la lancia
     In augumento de la ſanta fede,
     Tra lor ſi dan nel petto e ne la pancia
     A deſtrution del poco che ſi crede,
     Voi géte Hiſpana e voi géte di Francia
     Volgete altroue, e voi Suizeri il piede,
     E voi Tedeſchi a far piú degno acquiſto
     Che quáto qui cercate e giá di Chriſto.

 [75]
Se Chriſtianiffimi eſſer voi volete
     E voi altri Catholici nomati.
     Perch di Chriſto gli huomini vecidete?
     Perche de beni lor ſon diſpogliati ?
     Perche Hieruſalem non rihauete?
     Che tolto e ſtato a voi da rinegati,
     Perche Conſtantinopoli ? e del mondo
     La miglior parte occupa il Turco imodo