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Furo al ſegnar de gli aſpri colpi pari
Che ſi poſero i ferri ambi alla teſta,
Ma ſuro in arme, & in virtú diſpari
Che l’un via pana, & l’altro morto reſta,
Biſognan di valor ſegni piú chiari
Che por co leggiadria la lancia in reſta,
Ma fortuna ancho piú biſogna assai,
Che ſenza vai virtú raro: o non mai.
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La buona lancia il Paladin racquiſta
E verſo il Re d’Oran ratto ſi ſpicca
Che la perſona hauea pouera e triſta
Di cor, ma d’oſſa e di gran polpe ricca
Queſto por tra bei colpi ſi può in liſta
Bé ch’in fondo allo ſcudo gli l’appicca
E chi non vuol lodarlo habbialo eſcuſo
Perche non ſi potea giunger piú infufo.
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Non lo ritien lo ſcudo che non entre
Bé che ſuor ſia d’acciar, dètro di palma,
E che da ql gran corpo vſcir pel ventre
Non faccia l’inequale e piccola alma,
Il deſtrier che portar ſi credea mentre
Durafl'e il lungo di, ſi graue ſalma,
Riferi in mente ſua gratie a Rinaldo
Ch’ a qllo ícotro gli ſchiuovn gra caldo
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Rotta l’haſta Rinaldo il deſtrier volta
Tato leggier, ch fa ſembrar e’ habbia ale
E doue la piú ſtretta e maggior ſolta
Stiparſi vede, impetuoſo aſſale,
Mena Ftifberla ſanguinoſa in volta
Che fa l’arme parer di vetro ſrale,
Tèpra di ferro il ſuo tagliar non ſchiua
Che non vada a trouar la carne viua.
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Ritrouar poche tempre e pochi ferri
Può la tagliente ſpada, oue s’ incappi,
Ma targhe, altre di cuoio, altre di cerri
Giupe trapunte, e attorcigliati drappi,
Giuſto e be dunqj che Rinaldo atterri
Qualiiqj aſſale, e ſori, e ſquarci, e affrappi
Che no piú ſi difende da ſua ſpada
C herba da falce, o da tempeſta biada.
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La prima ſchiera era giá meſſa in rotta
Quado Zerbin co I’ antiguardia arriua,
Il cauallier inauri alla gran ſrotta
Con la lancia arreſtata ne veniua:
La gente ſotto il ſuo pennon condotta
Con non minor ſierezza lo ſeguiua,
Tanti Lupi parean, tanti Leoni
Ch’andaffero aſſalir capre o montoni.
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Spinſe a vn tepo ciaſcuno il ſuo cauallo
Poi che fur preſſo, e ſpari immantinente
Quel breue ſpatio, quel poco iteruallo
Che ſi vedea ſra luna e laltra gente,
Non ſu ſentito mai piú ſtrano ballo
Che ferian gli Scozeſi ſolamete
Solamente i pagani eran diſtrutti
Come ſol per morir foſſer condutti.
[53]
Parue piú ſreddo ogni paga ch ghiaccio
Parue ogni Scotto piú che ſiama caldo,
I Mori ſi credean e’ hauere il braccio
Doueſſe ogni Chriſtia e’ hebbe Rinaldo
Moſſe Sobrino i ſuoi ſchierati auaccio,
Senza aſpettar che lo’nuitaffe Araldo,
De l’altra ſquadra queſta era migliore
Di capitano, d’arme, e di valore.