Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/205


 [56]
Hauea la rete giá fatta Vulcano
     Di ſottil ſil d’ acciar, ma con tal’arte.
     Che faria ſtata ogni fatica in vano
     Per iſmagliarne la piú debol parte,
     Et era quella che giá piedi e mano
     Hauea legate a Venere & a Marte
     La ſé il geloſo, e non ad altro effetto
     Che per pigliarli inſieme ambi nel letto.

 [57]
Mercurio al Fabbro poi la rete inuola
     Che Chloride pigliar con eſſa vuole:
     Chloride bella che per l’aria vola
     Dietro all’Aurora all’apparir del Sole,
     E dal raccolto lembo de la ſtola
     Gigli ſpargendo va roſe e viole,
     Mercurio tanto queſta Nympha atteſe
     Che con la rete in aria vn di la preſe.
 [58]
Doue entra i mare il gran fiume Ethiopo
     Par che la Dea preſa volando foſſe,
     Poi nel tempio d’Anubide a Canopo
     La rete molti ſeculi ſerboſſe,
     Caligorante tre mila anni dopo
     Di la doue era ſacra la rimoſſe,
     Se ne porto la rete il ladrone empio,
     Et arte la cittade, e rubo il tempio.

 [59]
Quiui adattolla in modo in ſu l’arena
     Che tutti quei e’ hauean da lui la caccia
     Vi clan. in dentro, & era tocca a pena
     Ch lor legaua, e collo, e piedi, e braccia:
     Di queſto leuo Aſtolfo vna catena
     E le man dietro a quel fellon n’allaccia:
     Le braccia e’l petto in guiſa gli ne faſcia
     Che nò può ſciorſi, indi leuar Io laſcia.

 [60]
Da glialtri nodi hauendol ſciolto prima
     Ch’ era tornato human piú che dózella:
     Di trarlo ſeco e di moſtrarlo ſtima
     Per ville, per cittadi, e per cartella,
     Vuol la rete ancho hauer, di che ne lima
     Ne martel fece mai coſa piú bella,
     Ne fa ſomier colui ch’alia catena
     Con pompa triomphal dietro ſi mena.

 [61]
l’elmo e lo ſcudo ach a portar gli diede
     Come a valletto, e ſeguito il camino
     Di gaudio empièdo, ouuqj mettail piede
     Ch’ ir poſſa hormai ſicuro il peregrino,
     Aſtolfo ſé ne va tanto che vede
     Ch’ai ſepolchri di Mèphy e giá vicino,
     Memphy per le Pyramidi famoſo:
     Vede all’incontro il Chairo populofo.

 [62]
Tutto il popul correndo ſi trahea
     Per vedere il Gigante ſmiſurato,
     Come e poſſibil (l’un l’altro dicea)
     Ch quel piccolo ilgrade habbia legato,
     Aſtolfo a pena inanzi andar potea
     Tanto la calca il preme da ogni lato,
     E come cauallier d’alto valore
     Ognun l’ammira e gli fa grade honore.

 [63]
Non era grande il Chairo coſi allhora
     Come ſé ne ragiona a noſtra etade,
     Che’l populo capir che vi dimora
     Non puon diciotto mila gran contrade,
     E che le caſe hano tre palchi, e anchora
     Ne dormono inſiniti in ſu le ſtrade,
     E che’l Soldano v’ habita vn cartello
     MirabiI di grandezza e ricco e bello.