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Siede Parigi in vna gran pianura
Nel’ombilico a Francia, anzi nel core
Gli paſſa la Riuiera entro le mura,
E corre & eſce in altra parte ſuore
Ma fa vn’ iſola prima: e v’ aſſicura
De la citta vna parte, e la migliore:
L’altre due (ch’i tre parti, e la gra terra)
Di ſuor la ſoſſa e dentro il fiume ferra.
[105]
Alla citta che molte miglia gira
Da molte parti ſi può dar battaglia:
Ma perche ſol da vn canto aſſalir mira
Ne volentier l’eſercito ſbarraglia
Oltre il fiume Agramante ſi ritira
Verſo Ponete, accio che qndi aſſaglia
Perho che ne cittade ne campagna
Ha dietro (ſé non ſua) fin’ alla Spagna.
[106]
Douunqj intorno il gran muro circonda
Gran munitioni hauea giá Carlo fatte:
Fortificando d’ argine ogni ſponda
Con ſcannafoſſi dentro, e caſe matte:
Onde entra ne la terra, onde eſce l’onda
Groſſiſſime cathene haueua tratte,
Ma fece piú ch’altroue prouedere
La doue hauea piú cauſa di temere.
[107]
Con occhi d’ Argo il figlio di Pipino
Preuide oue aſſalir douea Agramante:
E non fece diſegno il Saracino
A cui non foſſe riparato inante:
Con Ferrau, Iſoliero Serpentino
Grandonio, Falſirone, e Balugante
E con ciò che di Spagna hauea menato
Reſto Marfiglio alla campagna armato.
[108]
Sobrin gliera a man maca in ripa a Sena
Con Pulian, con Dardinel d’Almonte,
Col Re d Oran ch’effer gigante accenna
Lungo fei braccia da i piedi alla ſronte,
Deh pche a muouer me fon’ io la pena
Che quelle géti a muouer l’arme prote?
Che’l Re di Sarza pie d’ ira e di ſdegno,
Grida e beſtémia, e nò può ſtar piú a ſegno
[109]
Come aſſalire, o vaſi paſtorali
O le dolci reliquie de conuiui
Soglion con rauco ſuon di ſtridule ali
Le ipronte moſche a caldi giorni eſtiui.
Come li ſtorni a roſſeggianti pali
Vanno de mature vue: coſi quiui
Empiendo il ciel di grida e di rumori
Veniano a dare il fiero affatto i Mori.
[110]
l’eſercito Chriſtian fopra le mura
Co lácie, ſpade, e ſcure, e pietre, e fuoco,
Difende la citta ſenza paura,
E il Barbarico orgoglio eſtima poco,
E doue Morte vno & vn’ altro ſura
Non e chi per viltá ricuſi il loco,
Tornano i Saracin giú ne le foſſe,
A ſuria di ferite e di percoſſe.
[111]
Non ferro ſolamente vi s’ adopra
Ma groſſi maſſi: e merli integri e ſaldi:
E muri diſpiccati con molt’ opra
Tetti di torri, e gran pezzi di ſpaldi:
l’acque bollenti che vengon di fopra
Portano a Mori inſupportabil caldi,
E male a queſta pioggia ſi refiſte
Ch’entra p glielmi e fa acciecar le viſte.