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Indi d’uno in vn’ altro luogo errando
Si ritrouaro al ſin fopra vn bel fiume,
Che con ſilentio al mar va declinando
E ſé vada o ſé ſtia mal ſi profume,
Limpido e chiaro ſi: ch’in lui mirando
Senza conteſa al fondo porta il lume,
In ripa a qllo a vna freſca ombra e bella
Trouar dui cauallieri e vna donzella,
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Hor l’alta fantaſia, ch’un ſentier ſolo
No vuol chi ſegua ogn’hor, qndi mi guida
Et mi ritorna oue il Moreſco ſtuolo
Aſſorda di rumor Fracia e di grida
D’intorno il padiglione oue il ſigliuolo
Del Re Troiano il ſanto Imperio sfida,
E Rodomonte audace ſé gli vanta
Arder Parigi, e ſpianar Roma ſanta.
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Venuto ad AgramAte era all’orecchio,
Che giá l’Ingleſi hauea paſſato il mare,
Perho Marſilio e il Re del Garbo vecchio
E glialtri capita fece chiamare:
Cofiglian tutti a far grade apparecchio
Si che Parigi poſſino eſpugnare,
Pono eſſer certi che piú nò s’ eſpugna,
Se noi fan prima che l’aiuto giugna.
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Giá ſcale innumerabili per queſto
Da luoghi intorno hauea fatto raccorre
Et affé e traui, e vimine conteſto
Che lo poteano a diuerſi vſi porre:
E naui e ponti, e piú facea che’l reſto
Il primo e il fecondo ordine diſporre
A dar l’affalto, & egli vuol venire
Tra quei che la citta denno aſſalire.
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l’Imperatore il di che’l di preceſſe
De la battaglia, ſé dentro a Parigi
Per tutto celebrare vflíci, e meſſe
A Preti, a Frati, bianchi, neri, e bigi
E le gente che dianzi eran confeffe
E di man tolte a gl’inimici ſtigi
Tutti communicar non altramente
C haueſſino a morire il di ſeguente.
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Et egli tra Baroni e Paladini
Principi, & Oratori, al maggior tempio
Con molta religione a quei diuini
Atti iteruène, e ne die a glialtri eſempio,
CO le man giúte, e gliocchi al ciel ſupini
Diſſe: Signor bè ch’io ſia iniquo & apio
Non voglia tua bontá pel mio fallire
Che’l tuo popul fedele habbia a patire.
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E ſé glie tuo voler ch’egli patiſca
E e’ habbia il noſtro error degni ſupplici,
Almen la punition ſi differiſca
Si che per man non ſia de tuoi nemici,
Che quado lor d’uccider noi ſortiſca
Ch nome hauemo pur d’ eſſer tuo’ amici:
I Pagani diran che nulla puoi,
Che perir laſci i partigiani tuoi.
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E per vn che ti ſia fatto ribelle
Cento ti ſi faran per tutto il mondo,
Tal che la legge falſa di Babelle
Cacciera la tua fede e porrá al fondo,
Difendi queſte genti che ſon quelle
Ch’I tuo ſepulchro hano purgato e mòdo
Da brutti cani, e la tua Sata Chieſa
Con li vicarii ſuoi ſpeffo difeſa.