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Quell’altra ſchiera e la gète di Bolga,
Suo Re e Clarindo, e giá ſu Mirabaldo,
Vien Baliuerzo, ilqual vuo che tu tolga
Di tutto il gregge pel maggior ribaldo,
Non credo in tutto il campo ſi diſciolga
Bandiera e’ habbia eſercito piú ſaldo
De l’altra con che ſegue il Re Sobrino,
Ne piú di lui prudente ſaracino.
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Quei di Bellamarina, che Gualciotto
Solea guidar, hor guida il Re d’ Algieri
Rodomonte e di Sarza, che condotto
Di nuouo hauea pedoni e cauallieri,
Che mentre il Sol ſu nubiloſo ſotto
Il gran Cetauro, e i corni horridi e ſieri,
Fu in Africa mandato da Agramante
Onde venuto era tre giorni inante.
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Non hauea il campo d’ Africa piú ſorte
Ne ſaracin piú audace di coſtui,
E piú temean le Parigine porte,
Et hauean piú cagion di temer lui,
Che Manilio Agramante e la gran corte
C hauea ſeguito in Francia queſti dui:
E piú d’ ogni altro che faceſſe moſtra,
Era nimico de la fede noſtra.
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Vien Prufione il Re de l’Aluaracchie
Poi quel de la Zumara Dardinello,
No ſo s’ habbiao o nottole o cornacchie
O altro manco & importuno augello
Ilqual da i tetti e da le ſronde gracchie
Futuro mal, predetto a queſto e a qllo,
Che ſiſſa in ciel nel di ſeguente e l’hora
Che l’uno e l’altro í qlla pugna muora.
[28]
In campo non haueano altri a venire
Che quei di Tremifenne e di Noritia:
Ne ſi vedea alla moſtra comparire
Il ſegno lor, ne dar di ſé notitia,
No ſapendo Agramante che ſi dire
Ne che penſar di queſta lor pigritia,
Vno feudiero al ſin gli ſu condutto,
Del Re di Tremiſen: che narro il tutto.
[29]
E gli narro ch’Alzirdo e Manilardo
Co molti altri de ſuoi giaceano al capo
Signor (difs’egli) il cauallier gagliardo
Ch’ ucciſo ha i nſi, vcciſo hauria il tuo capo,
Se foſſe ſtato a torſi via piú tardo
Di me ch’a pena anchor coſi ne ſcampo
Fa quel de cauallieri e de pedoni,
Che’l Lupo fa di capre e di montoni.
[30]
Era venuto pochi giorni auante
Nel capo del Re d’ Africa vn Signore
Ne in Ponente era, ne in tutto Leuante,
Di piú ſorza di lui, ne di piú core,
Gli facea grade honore il Re Agramáte
Per eſſer coſtui figlio e ſucceſſore
In Tartaria de’l Re Agrican gagliardo
Suo nome era il feroce Mandricardo.
[31]
Per molti chiari geſti era famoſo
E di ſua fama tutto il mondo empia,
Ma lo facea piú d’altro glorioſo
Ch’ai caſtel de la Fata di Soria
l’usbergo hauea acquiſtato luminoſo
C Hettor Troian porto mille anni pria
Per ſtrana e ſormidabile auentura
Che’l ragionarne pur mette paura.