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In queſta e di Marſilio il gran Baſtardo
Follicon d’Almeria con Doriconte,
Bauarte e Largaliſa, & Analardo:
Et Archidante il Sagomino Conte,
E l’Amirante, e Langhiran gagliardo:
E Malagur c’hauea l’aſtutie pronte,
Et altri & altri, di quai penſo doue,
Tempo fará, di far veder le pruoue.
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Poi che paſſo l’efercito di Spagna
Co bella moſtra inanzi al Re Agramate,
Co la ſua ſquadra apparile alla capagna
Il Re d’ Oran che quaſi era Gigante,
l’altra che vien per Martafin ſi lagna
II quai morto le ſu da Bradamante,
E ſi duol ch’una femina ſi vanti.
D’hauer vcciſo il Re de Garamanti.
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Segue la terza ſchiera di Marmonda
Ch’Argoſto morto abbadono f Guaſcogna,
A qſta vn capo come alla fecóda
E come ancho alla quarta dar biſogna:
Quatunqs il Re Agramante non abóda
I >i capitani, pur ne ſinge e ſogna
Dunqj Buraldo, Ormida, Arganio eleſſe
E doue vopo ne ſu guida li meſſe.
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Diede ad Arganio quei di Libicana
Ch piagean morto il negro Dudrinaſſo:
Guida Brunello i ſuoi di Tingitana
Con viſo nubiloſo e ciglio baffo,
Che poi che ne la ſelua, non lontana
Dal cartel e’ hebbe Atlate i cima al ſaſſo
Gli ſu tolto l’annel da Bradamante,
Caduto era í diſgratia al Re Agramate.
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E fe’l ſratel di Ferrau Iſoliero
Ch’ al arbore legato ritrouollo,
Non facea fede inanzi al Re del vero,
Haurebbe dato in ſu le ſorche vn crollo
Muto a prieghi di Molti, il Re penderò,
Giá hauédo fatto porgli il laccio al collo,
Gli lo fece leuar, ma riferbarlo
Pel primo error, ch poi giuro ípiccarlo.
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Si c’hauea cauſa di venir Brunello
Col viſo meſto, e con la teſta china
Seguia poi Farurante, e dietro a quello
Eran caualli e fanti di Maurina,
Venia Libanio appreſſo il Re nouello
La gente era con lui di Conſtantina
Perho che la corona, e il baſton d’ Oro
Gli ha dato il Re che ſu di Pinadoro.
[22]
Con la gente d’ Heſperia Soridano,
E Dorilon ne vien con quei di Setta,
Ne vien coi Nafamoni Puliano,
Quelli d’Amonia il Re Agricalte affretta
Malabuferfo quelli di Fizano,
Da Finadurro e l’altra ſquadra retta
Che di Canaria viene e di Marocco,
Balaſtro ha qi ch fur del Re Tardocco.
[23]
Due ſquadre vna di Mulga uá d’Arzilla
Seguono, e qſta ha’l ſuo Signore antico,
Quella n’ e priua, e perho il Re Sortilla
Et diella a Corineo ſuo ſido amico,
E coſi de la gente d’Almanlilla
C hebbe Tanfirion, ſé Re Caico,
Die quella di Getulia a Rimedonte
Poi vien con quei di Coſca Balinfronte.