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De l’alta ſtirpe d’ Aragone antica
Non tacerò la ſplendida Regina,
Di cui ne ſaggia ſi: ne ſi pudica
Veggio hiſtoria lodar greca o latina,
Ne a cui Fortuna piú ſi moſtri amica:
Poi che fará da la bontá diuina
Elletta madre a parturir la bella
Progenie Alſonſo Hippolyto e Iſabella
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Coſtei fará la ſaggia Leonora
Che nel tuo felice arbore s’ ineſta,
Che ti diro de la feconda nuora
Succeditrice proſſima di queſta?
Lucretia Borgia, di cui d’ hora in hora
La beltá, la virtú, la fama honeſta?
E la fortuna, creſcera non meno
Che giouin pianta in morbido terreno.
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Qual lo ſtagno all’argéto, il rame all’Oro,
Il campeſtre papauere alla roſa,
Pallido falce al ſempre verde alloro,
Dipinto vetro a gemma pretioſa,
Tal’a coſtei ch’anchor non nata honoro
Sara ciaſcuna inſino a qui famoſa
Di ſingular beltá, di gran prudentia,
E d’ ogni altra lodeuole eccellentia.
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E fopra tutti gli altri inclyti pregi
Che le faranno e a viua e a morta dati:
Si loderá che di coſtumi regi
Hercole e glialtri ſigli haura dotati,
E dato gran principio a i ricchi ſreisi
Di che poi s’ ornerano in toga e armati:
Perche V odor non ſé ne va ſi infretta,
Ch’i nuouo vaſo o buono o rio, ſi metta.
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Non voglio ch’in ſilètio ancho Renata
Di Francia, nuora di coſtei rimagna:
Di Luigi il duodecimo Re nata,
E de l’eterna gloria di Bretagna:
Ogni virtú ch’in donna mai ſia ſtata
Di poi che’l fuoco ſcalda e l’acq bagna,
E gira intorno il cielo: inſieme tutta
Per Renata adornar veggio ridutta.
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Lungo fará che d’Alda di Sanfogna
Narri, o de la Conteſſa di Celano,
O di Bianca Maria di Catalogna,
O de la Figlia del Re Sicigliano,
O de la bella Lippa da Bologna,
E d’ altre che s’ io vo di mano in mano
Venirtene dicendo le gran lode
Entro in vn’alto mar che non ha prode.
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Poi che le raconto la magior parte
De la ſutura ſtirpe a ſuo grand’ agio,
Piú volte e piú le replico de l’arte
C’hauea tratto Ruggier détro al palagio
Meliſſa ſi fermo, poi che ſu in parte
Vicina al luogo del vecchio maluagio,
E non le panie di venir piú inante
Accio veduta non foſſe da Atlante.
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E la Donzella di nuouo conſiglia
Di ql che mille volte hormai l’ha detto,
La laſcia ſola, e quella oltre a dua miglia
Non caualco per vn ſentiero iſtretto,
Clí vide ql ch’al ſuo Ruggier ſimiglia:
E dui Giganti di crudele aſpetto
Intorno hauea, che lo ſtringean ſi ſorte
Ch’era vicino eſſer condotto a morte.