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Ma il Circaſſo depor quando le piaccia
Potrá, ſé ben l’haueſſe porto in cielo:
Queſta ſola cagió vuol ch’ella il faccia
Sua ſcorta, e moſtri hauergli fede e zelo
l’annel traſſe di bocca, e di ſua faccia
Leuo da Gliocchi a Sacripante il velo,
Credette a lui ſol dimoſtrarfi, e auenne
Ch’Orlando e Ferrau le foprauenne.
[29]
Le foprauenne Ferrau & Orlando,
Che l’uno e l’altro parimente giua
Di ſu di giú, dentro, e di ſuor cercando
Del gran palazzo, lei ch’era lor diua,
Corſer di par tutti alla Dona, quando
Neſſuno incantamento gli impediua:
Perche l’annel ch’ella ſi poſe in mano
Fece d’Atlante ogni diſegno vano.
[30]
l’uſbergo idoſſo haueáo, e V elmo í teſta
Dui di queſti guerrier de iquali io cáto,
Ne notte o di, dopo ch’entraro in qſta
Stanza, l’haueano mai meſſi da canto,
Che facile a portar come la veſta
Era lor, perche in vſo V hauean tanto:
Ferrau il terzo era acho armato, eccetto
Che no hauea, ne volea hauere elmetto.
[31]
Fin che quel non hauea, che’l Paladino
Tolſe Orládo al ſratel del Re Troiano:
Ch’allhora lo giuro che l’elmo ſino
Cerco de l’Argalia nel fiume in vano,
E ſé ben quiui Orlando hebbe vicino
Ne perho Ferrau poſe in lui mano,
Auenne che conofeerfi tra loro
Non ſi poter mentre la dentro ſoro.
[32]
Era coſi incantato quello albergo
Ch’infieme riconoſcer non poteanſi,
Ne notte mai ne di, ſpada ne vſbergo
Ne ſcudo pur dal braccio rimoueanſi,
I lor caualli con la fella al tergo
Pendédo i morſi da l’arcion, paſceanſi
In vna ſtanza, che preſſo all’uſcita
D’orzo, e di paglia ſempre era ſornita.
[33]
Atlante riparar non fa: ne puote
Ch’in fella non rimontino i guerrieri:
Per correr dietro alle vermiglie gote
All’auree chiome, & a begli occhi neri
De la donzella, ch’in ſuga percuote
La ſua iumenta, perche volentieri,
Non vede li tre amanti in compagnia,
Che ſorſè tolti vn dopo l’altro hauria.
[34]
E poi che dilungati dal palagio
Gli hebbe ſi, che temer piú non douea
Che contra lor l’incantator maluagio
Poteſſe oprar la ſua fallacia rea:
l’annel che le ſchiuo piú d’un diſagio
Tra le roſate labra ſi chiudea:
Donde lor ſparue ſubito da gliocchi,
E gli laſcio come infenfati e ſciocchi.
[35]
Come che foſſe il ſuo primier diſegno
Di voler ſeco Orlando o Sacripante:
Ch’a ritornar l’haueffero nel regno
Di Galaphron ne l’ultimo Leuante:
Le vennero amendua ſubito a ſdegno,
E ſi muto di voglia in vno inſtante:
E ſenza piú obligarſi o a qſto, o a quello
Penſo baſtar per amedua il ſuo annello.