Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/122


 [3]
Anzi non attendata: perche ſotto
     Alberi e tetti l’ha ſparfa la pioggia,
     A dieci, a vèti, a quattro, a fette: ad otto
     Chi piú dittate e chi piú preſſo alloggia
     Ogn’ uno dorme trauagliato e rotto
     Chi ſtefo interra, e chi alla man s’appoggia
     Dormano, e il Cote vccider ne può assai
     Ne perho ſtringe Durindana mai.

 [4]
Di tanto core e il generoſo Orlando
     Che non degna ferir gente che dorma.
     Hor queſto e quando ql luogo cercádo
     Va per trouar de la ſua donna l’orma,
     Se truoua alcun che veggi ſoſpirando
     Gli ne dipinge l’habito e la ſorma:
     E poi lo priega che per corteſia
     GÌ’ inſegni andar in parte oue ella ſia.

 [5]
E poi che venne il di chiaro e lucente
     Tutto cerco l’eſercito Moreſco,
     E ben lo potea far ſicuramente
     Hauendo in doſſo l’habito Arabeſco,
     Et aiutollo in queſto parimente
     Che ſapeua altro idioma che Franceſco
     E P Africano tanto hauea eſpedito
     Che parea nato a Tripoli e nutrito.

 [6]
Quiui il tutto cerco, doue dimora
     Fece tre giorni, e non per altro effetto,
     Poi detro alle cittadi e a borghi ſuora
     No ſpio ſol per Francia e ſuo diſtretto,
     Ma p Vuernia e p Guaſcogna anchora
     Riuide fin’ all’ultimo Borghetto,
     E cerco da Prouenza alla Bretagna:
     E da i Picardi a i termini di Spagna.

 [7]
Tra il fin d’ ottobre, e il capo di nouèbre
     Ne la ſtagion che la ſrondoſa veſta
     Vede leuarſi: e diſcoprir le membre
     Trepida pianta ſin che nuda reſta,
     E va gli augelli a ſtrette ſchiere iſembre
     Orlado entro ne l’amoroſa inchieſta,
     Ne tutto il verno appreſſo laſcio quella
     Ne la laſcio ne la ſtagion nouella.

 [8]
Paſſando vn giorno eoe hauea coſtume
     D’ un paeſe in vn’ altro: arriuo doue
     Parte i Normandi da i Britoni vn fiume,
     E verſo il vicin mar cheto ſi muoue,
     Ch’allhora gonſio e biáco giá di ſpume
     Per nieue ſciolta, e per montane pioue,
     E l’impeto de l’acqua hauea diſciolto
     E tratto ſeco il ponte, e il paſſo tolto,

 [9]
CO gli occhi cerca hor qſto lato hor qllo.
     Lungo le ripe il paladin: ſé vede
     (Quado ne peſce egli non e ne augello)
     Coe habbia a por ne l’altra ripa il piede,
     Et ecco a ſé venir vede vn battello
     Ne la cui poppe vna donzella ſiede,
     Che di volere a lui venir fa ſegno:
     Ne laſcia poi ch’arriui in terra il legno,

 [10]
Prora in terra no pon: che d’ eſſer carca
     Contra ſua volontá ſorſè foſpetta,
     Orlando priega lei che ne la barca
     Seco lo tolga: & oltre il fiume il metta
     Et ella lui: qui cauallier non varca
     11 qual ſu la ſua ſé non mi prometta
     Di fare vna battaglia a mia richieſta:
     La piú giuſta del modo e la piú honeſta