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Indi pei campi accelerando i parti,
Gliantiqui amanti, ch’erano I gra torma
Couerſi in ſonti, in fere, in legni, in faſſi,
Fé ritornar ne la lor prima ſorma,
E quei, poi ch’allargati ſuro i paſſi,
Tutti del buon Ruggier ſeguiro l’orma
A Logiſtilla ſi ſaluaro, & indi,
Tornaro a Sciti, a Perii, a Greci, ad Indi.
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Li rimando Meliſſa in lor paeſi
Con obligo di mai non eſſer ſciolto,
Fu inazi a glialtri il Duca de gl’Ingleſi
Ad eſſer ritornato in human volto,
Che ’l parentado in queſto e li corteſi
Prieghi del bò Ruggier gli giouar molto
Oltre i prieghi Ruggier le die l’annello
Accio meglio poteſſe aiutar quello.
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A prieghi dunqj di Ruggier, rifatto
Fu ’l paladin ne la ſua prima faccia,
Nulla pare a Meliſſa d’ hauer fatto
Quado ricourar l’arme non gli faccia,
E quella lancia d’ or ch’al primo tratto
Quanti ne tocca de la fella caccia
De l’Argalia poi ſu d’Aſtolfo lacia
E molto honor ſé a l’uno, e a l’altro i Frac
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Trouo Meliſſa queſta lancia d’ oro
Ch’Alcina hauea repoſta nel palagio,
E tutte l’arme che del Duca ſoro
E gli fur tolte ne l’hoſtel maluagio
Monto il deſtrier de ’l Negromate Moro
E ſé montar Aſtolfo in groppa adagio
E quindi a Logiſtilla ſi conduſſe
D’un’hora prima che Ruggier vi ſuſſe,
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Tra duri faſſi, e ſolte ſpine giá
Ruggiero in tato in ver la fata ſaggia,
Di balzo in balzo, e d’ una in altra via
Aſpra, ſolinga, inhoſpita, e ſeluaggia,
Tanto ch’a gran fatica riuſcia
Su la ſeruida nona, in vna ſpiaggia,
Tra ’l mare, e ’l mote, al mezodi ſcoperta
Arficcia, nuda, ſterile, e deſerta.
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Percuote il Sole ardente il vicin colle:
E del calor che ſi riflette adietro
In modo l’aria, e l’arena ne bolle:
Che faria troppo a far liquido il vetro:
Staſſi cheto ogni augello all’Obra molle
Sol la cicala col noioſo metro
Fra i denfi rami: del fronzuto ſtelo
Levalli, e i moti afforda, e il mare, e il cielo
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Quiui il caldo, la ſete, e la fatica
Ch’ era di gir per quella via arenoſa:
Facean lugo la ſpiaggia erma & aprica,
A Ruggier copagnia graue e noioſa,
Ma pche non conuien che ſemp io dica
Ne ch’io vi occupi ſempre in vna coſa,
Io laſcero Ruggiero in queſto caldo,
a E giro in Scotia a ritrouar Rinaldo.
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Era Rinaldo molto ben veduto
Dal Re, da la figliola, e dal paeſe,
Poi la cagion che quiui era venuto:
Piú adagio il paladin fece paleſe,
Ch’ in nome del ſuo Re chiedeua aiuto
E dal regno di Scotia e da l’Ingleſe,
Et a i preghi ſuggiunſe ancho di Carlo
Giuſtiffime cagion di douer farlo,