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Non vuol parere il can d’eſſer piú tardo
Ma ſegue Rabican: con quella fretta
Con che le Lepri ſuol ſeguire il Pardo,
Vergogna a Ruggier par ſé nò aſpetta,
Voltaſi a quel ch vie ſi a pie gagliardo:
Ne glivede arme ſuor ch’una bacchetta
Quella co chevbidire al cane inſegna.
Ruggier di trar la ſpada ſi diſdegna.
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Quel ſé gli appreſſa, e ſorte lo percuote
Lo morde avn tépo il ca nel piede maco
Lo sfrenato deſtrier la groppa ſcuote:
Trevolte e piú, ne falla il deſtro ſianco:
Gira l’augello, e gli fa mille ruote:
E con l’ugna ſouente il feriſce ancho,
Si il deſtrier collo ſtrido impaurifee,
Ch’ alla mano e allo ſpro poco vbidiſce.
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Ruggiero al ſin 9ſtretto il ferro caccia:
Et perche tal moleſtia ſé ne vada,
Hor glianimali, fior ql villan minaccia
Col taglio: e con la punta de la ſpada,
Quella importuna turba piú l’impaccia
Preſa ha, chi qua, chi la, tutta la ſtrada,
Vede Ruggiero il dishonore: e il dano,
Che gli auerra, ſé piú tardar lo fanno,
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Sa ch’ogni poco piú ch’iui rimane,
Alcina haui a col populo alle ſpalle:
Di trombe, di tamburi, e di campane,
Giá s’ ode alto rumore in ogni valle
Cútra tí ſeruo ſenza arme, e cotra ú cane
Gli par ch’a vſar la ſpada troppo falle,
Meglio e piú breue e duqj, ch gli ſcopra
Lo ſcudo che d’Atlante era ſtato opra.
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Leuo il drappo vermiglio in ch coperto
Giá molti giorni lo ſcudo ſi tenne,
Fece l’effetto mille volte eſperto,
Il lume, ove a ferir ne gliocchi venne,
Reſta da i ſenſi il cacciator deſerto.
Cade il cane e il ronzin, cadon le penne,
Ch’ in aria foſtener l’augel non ponno,
Lieto Ruggier li laſcia in pda al ſonno,
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Alcina e’ hauea in tanto hauuto auiſo
Di Ruggier ch sforzato hauea la porta.
E de la guardia buon numero vcciſo
Fu vinta dal dolor, per reſtar morta
Squarciossi i panni, e ſi percoſſe il viſo,
E ſciocca nominoſſi, e mal’accorta,
E fece dar all’arme immantinente,
E intorno a ſé raccor tutta ſua gente.
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E poi ne fa due parti, e manda l’una
Per quella ſtrada, oue Ruggier camina,
Al porto l’altra ſubito raguna
In barca, & vſcir fa ne la marina,
Sotto le vele aperte il mar s’imbruna,
Con queſti va la diſperata Alcina,
Che ’l deſiderio di Ruggier ſi rode
Che laſcia ſua citta ſenza cuſtode.
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No laſcia alcflo a guardia del palagio
Il che a Meliſſa che ſtaua alla poſta
Per liberar di quel regno maluagio
La gente ch’in miſeria v’era poſta,
Diede comoditá, diede grade agio
Di gir cercando ogni coſa a ſua poſta,
Imagini abbruciar, fuggelli torre
E Nodi, e Rombi, e Turbini diſciorre.