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40 la cassaria.

SCENA III.

CRITONE, CRISOBOLO mercanti, VOLPINO servo.


Critone.     Per tutto son ladri, ma più in questa terra che in altro loco del mondo. Come possemo noi mercanti avere animo di andare a torno, se nelle nostre proprie case non siamo sicuri? Crisobolo, Dio ti guardi: siamo qui per farti, ove possiamo, beneficio.

Crisobolo.     Ben m’incresce di sconciarvi a quest’ora; a voi toccherà un’altra volta il comandarmi.

Critone.     Non accadono fra noi queste parole, chè vorremmo far per te ogni gran cosa.

Crisobolo.     Voi sarete contenti di venir meco in questa casa, ed essermi testimoni di quel che fare vi voglio.

Critone.     In questo ed in maggior servizio puoi comandarmi.

Crisobolo.     Non più parole; andiamo.

Critone.     Andiamo.

Volpino.     Stendetevi lungo il muro, e nascondasi il lume, e lasciate bussare a me; e come aprano, intrate tutti. Io tenerò la porta, acciò mentre voi cercaste in un cantone, non levasse1 da un altro il ruffiano la cassa, e la mandasse altrove.2

Crisobolo.     Bussa, e fa come ti pare.3


SCENA IV.

FULCIO, VOLPINO servi.


Fulcio.     Sono alcuni avantatori4 che frappano e bravano di far cose, che quando poi si viene alla prova, non ardiscono tentarle; fra li quali è questo briaco Volpino, che disse oggi di far per mezzo d’un suo amico al ruffiano un


  1. Ant. stamp.: la levasse.
  2. Queste parole pure nell’altre edizioni son poste in bocca di Crisobolo, anzichè di Volpino, come il contesto e l’autorità della commedia in versi richiedono. — (Tortoli.) — A Volpino avevale restituite anche il Barotti.
  3. Anche qui il personaggio nell’altre edizioni è sbagliato, leggendosi Critone e non Crisobolo. Vedi la commedia in versi. — (Tortoli.)
  4. Così le antiche stampe. Nelle Rime antiche e nelle Lettere del Bembo trovò l’Alberti Avvantarsi.