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488 la scolastica.

Dava assai buono mio figliuolo a reggersi.
Egli avéa cominciato a far buon’opera,
Acciò che ritornandomi da Napoli,
Io ritrovassi le mie cose in ordine
E rassettate, e che la casa vôlta si
Fosse col fondamento verso l’aria.
Eurialo.Io non l’avrei sposata, padre, credilo,
S’io non avéa da te1 prima licenzia.
Bartolo.Non l’avresti sposata? Pur promesso lo
Hai a quel messer Lazzaro; e il falsario
E tristo rubaldon di Bonifacio
Ti dà l’autoritade. Ah, che, per l’anima
Mia, lo castigherò, non giongo al termine
Di questa sera!
Eurialo.                         Per fuggir pericolo,
E perchè dicon ch’è di gente nobile,
Io ’l facéa, padre.
Bartolo.                              Per fuggir pericolo,
E perchè dicon ch’è di gente nobile?
Eurialo, va in casa, ed ivi aspettami.
O Pistone.
Pistone.                  Messere.
Bartolo.                              Abbi custodia
Che costui non s’accosti a quella misera,
Tu con la Stanna; ch’io ritorno subito,
Per volerla trattar com’ella merita.
Stanna.Non dubitar, messer, chè guarderemolo,2
E porremgli le brache, come pongonsi
A’ birri,3 chè non montino le pecore.


SCENA VIII.

BARTOLO.


Deh mira come io sia gionto alla trappola,
E come io tengo, secondo il proverbio,
Il lupo per l’orecchio! Questa femmina


  1. G. A., e con lui le stampe: «Padre, sposata io non l’arei, credetemi, Senza lo aver da voi ec.»
  2. Il medesimo, ec.:«Non dubitate, che noi guarderemolo.»
  3. Qui birri è termine de’ pecorai di montagna lombardi, che val quanto becchi o montoni. In Ferrara si dicono brichi. — (Barotti.) — Birri per montoni è voce del dialetto romagnuolo. Così trovo notato in una edizione fatta a Venezia nel 1753. — (Tortoli.)