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382 il negromante.

Ma vi veggo altra via più riuscibile
E più breve di questa, da far subito
Levar costei di casa vostra, e andarsene
Là donde venne.
Cintio.                          S’el vi piace, ditela.
Astrologo.(Non vô che costui m’oda.) Va, tu, scostati,
Dàcci un po’ luogo; non volere intendere
Sempre ciò che si dice.
Nibbio.                                        (Come dettomi
Non abbia il suo disegno e ciò c’ha in animo
Di far.)
Astrologo.             Non son da dir cose che importano
Alla presenzia de’ famigli.
Nibbio.                                           (Un simile
Segretario non ha il mondo. Se i prencipi
Lo conoscessin, com’io, lo vorrebbono;
Per impiccarlo, dico.)
Astrologo.                                     Ora, a proposito
Nostro, io vô far che costei vi sia subito
Tolta di casa.
Cintio.                      S’el vi piace, ditemi
Il modo.
Astrologo.              Pria ch’io vel dica, voglio mi
Promettiate di non parlarne ad anima
Viva; nè a questi vostri segretarii,
De’ quai l’un v’è famiglio e l’altro suocero;
Nè a vostra moglie ancora: che, parlandone
A chi si voglia, porreste a pericolo
Me di morte, ambidui voi d’ignominia.
E se, senza saperlo voi, far l’opera
Potessi, io la farei di miglior animo.
Cintio.S’io v’obbligo la fede di star tacito,
Temete ch’io non ve la servi?
Astrologo.                                                  Credovi,
Ch’abbiate or questa intenzïon; ma subito
Che colei sia con voi, senza avvedervene,
Ciò ch’avrò detto, pur che voglia intenderlo,
Direte; e tutto un dì non è possibile
Che cosa occulta stia che sappia femmina.
Cintio.Nè con lei nè con altri son per muovere
Parola.
Astrologo.            E così promettete?