Pagina:Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu/376

366 il negromante.

Che costui gran maestro sia di magica?
Temolo.Ch’egli sia mago, ed eccellente, possovi
Credere; ma che farsi li miracoli
Che dite voi si possano per magica,1
Non crederò.
Cintio.                      La poca esperïenzia
C’hai del mondo, n’è causa. Dimmi, credi tu
Che un mago possa far cosa mirabile,
Come scongiurar spirti, che rispondino
Di molte cose che tu vogli intendere?
Temolo.Di questi spirti, a dirvi il ver, pochissimo
Per me ne crederei; ma li grandi uomini
E principi e prelati che vi credono,
Fanno, col loro esempio, ch’io, vilissimo
Fante, vi credo ancora.
Cintio.                                      Concedendomi
Questo, mi puoi similmente concedere,
Ch’io sono il più infelice uomo e il più misero
Ch’oggi si trovi al mondo.
Temolo.                                             Come? seguita.
Cintio.S’egli venisse a scongiurar gli spiriti,
Non saprebbe egli ch’io non sono debole
Com’io mi fingo? E la cagion del fingere
Non sapría ancor, che con tal mezzo studio
Di tôr da me la figliuola d’Abbondio,
E che Lavinia è mia moglie? Or sapendolo,
Ed al mio vecchio insieme riferendolo,
A che termin son io?
Temolo.                                    E’ non è dubbio
Che saresti a mal termine.
Cintio.                                           Anzi pessimo.
Fazio.Volete, Cintio, ch’io vi metta un ottimo
Partito innanzi, sopra il qual fantastico
Già molti giorni, e concludo ch’altro essere
Non ci può, se non questo, salutifero?
Cintio.Dite.
Fazio.        Mi par che costui sia molto avido
Di guadagnare assai.
Cintio.                                   Son del medesimo


  1. Questi esempi (i soli conosciuti fin qui) di magica, per Magia o Arte magica, furono già raccolti nel vocabolario del Manuzzi.