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328 | la lena. |
Pacifico.(Flavio c’è dentro: or ve’ s’ogni disgrazia,
Or ve’ s’ogni sciagura mi perseguita!)
Fazio.Pacifico, faresti meglio attendere
A casa, chè gli sbirri non ti tolghino
Altro, e ti faccin peggio.
Pacifico. E che mi possono
Tôrre? Il poco che ci è, sanno tutto essere
Di mógliema: ben altre volte stati ci
Sono per ciò.1 Ma ecco che fuor escono.
Magagnino. S’io non avessi a guardar altro, incarico Pur mi sarebbe a pôr contra una femmina,... Al dispetto... Fazio. Non bestemmiar, chè ’l diavolo Ci fia, se t’ode, e chiami testimonii. Magagnino. Le avrei tutto cacciato fino al manico Questo nel corpo. Ch’abbia avuto audacia Di dirci tanta villania! Spagnuolo. E di farcela, Ch’è stato peggio, s’io non corréa subito A ripararti il colpo! che certissima- mente con quella stanga fracassato ti Avrebbe il capo. Magagnino. È impossibil ch’io tolleri Ch’una puttana abbia animo di battere Un soldato par mio. Lena. Che mi dicevi tu? Un capitan? Sbirro poltron, daròttene Anche dell’altre, se ci torni. Vengono Quasi ogni dì questi ghiottoni a mettermi Sottosopra la casa, e rovistandoci Vanno ogni cosa. Io non ci potre’ ascondere Un ago pur, che non lo ritrovassino: Mi cercan fin nel seno, e cercheríanmi, S’io ’l comportassi lor, fin nelle viscere: Nè mai, s’io non ne uccido o non ne storpio Un daddovero, saran per desistere. Che venga il morbo a quanti se ne trovano, E al podestade che li manda e a’ giudici. Spagnuolo. Lasciala pur gridar; non le rispondere: Che poco onor ci sarebbe a contendere Con puttane sue pari. Or ecco Bartolo. - ↑ Il Giolito e il Bortoli, tra parentesi: Sono (pur vo); che non ci sembra aver senso.
parole Altro in somma non v’é ec. colle quali principia la nostra sesta. Ma perchè s’intenda più facilmente quant’ho divisato, riporterò distesamente que’ ventotto versi che mancano in questa ristampa.»