Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
324 | la lena. |
Magagn. Perchè debbo batterlo,
Se non m’ha offeso?
Bartolo. Offende me, vietandomi,
Per gli statuti, che costui che ci abita
Non posso far pigliar.
Magagn. Tu te ne vendica,
E poi ch’averne altro non puoi, disfogati
Sopra di lui; con mani e con piè battilo.
Bartolo.Spero pur d’averne altro ancora. Entriamoci.
Ma sento ch’egli s’apre.
Magagn. Ha fatto savia-
mente a ubbidire, e non lasciarsi battere.
Bartolo.Molta gente mi par qua su: tiriamoci
Da parte un poco. Credo che fuor portino
Le massarizie, ed ogni cosa sgombrino.
SCENA III.
GIULIANO, PACIFICO e detti.
Giuliano.E se la botte è mia, perchè vietarmela
Vuoi tu, ch’io non la pigli?
Pacifico. Perchè, avendola
Lasciata qui sei mesi, ora di tôrmela
Ti nasce questa voglia così subito?
Giuliano.Perchè, lasciandola oggi, sto a pericolo,
Per la cagion che t’ho detto, di perderla.
Bartolo.(Esser doveano avvisati, nè giungere
Ci potevam più a tempo.)
Giuliano. Nè comprendere
Posso, se non mel narri, il danno o l’utile
Che far ti possa tôrtela o lasciartela.
Pacifico.Tôllendola ora, tu mi fai grandissimo
Danno.
Giuliano. Tu pure a me.
Pacifico. Mezz’ora piacciati
Di lasciarmela ancora.
Giuliano. E s’ora vengono
Per vôtarti la casa i sbirri? Ed eccoli,
Eccoli certo. Non senza contendere
Ora l’avrò: ve’ s’io dovea lasciartela!