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14 la cassaria.

re. Se, come la voglia, mutar si potessino le cose fatte, io non ci vorrei esser mai venuto; chè, poco più ch’io ci stia e non faccia più frutto di quel che fino a ora ho fatto, mi consumerò quel poco che da Costantinopoli ho portato, dove assai bene è l’arte mia valutomi; e dubito di giungere a tanto, che io mi ci môja di fame. Una sola speranza mi è restata in questo Erofilo mio vicino, amatore della mia Eulalia; che se così fussi di lei desideroso come si mostra in apparenza, conosco che solo avería il modo di farmi in effetto una buona paga: ma procede con troppa malizia meco. Sa con che gran spesa e con che poco guadagno io stia qui, e che pochi, se non lui, sono per comprare da me alcuna delle mie femmine; e anco si pensa ch’io non abbi il modo da potermene levare, e che di giorno in giorno io l’averò meno: e perciò attende che, vinto dalla necessitade, io mi riduca a pregarlo che mi dia quel che gli pare, e che s’abbi la femmina; e se non ci provedo e con pari astuzia mi governo con lui, potrà fare che gli riesca il disegno facilmente. Ho pensato fingere di partirmi, e m’è venuto a proposito uno legno che dimane o l’altro si partirà per Soría: sono stato a parlamento del nolo col patrone per me, per la famiglia e roba mia; e questo ho fatto presente alcuni, che già credo l’abbino ad Erofilo riportato.1 Io gli tôrrò questa credenza che egli ha, che mal mio grado m’ha costretto a restarmi qui, per non aver modo di levarmene. Ed ecco il mio Furba a tempo, che mi sarà buono ajuto in questo.


SCENA VII.

LUCRANO ruffiano, FURBA servo.


Lucrano.     Tu sei pur tornato, quando non hai possuto indugiar più: non ti bisogna mai dar meno d’un giorno di tempo a fare uno servizio, asino da bastone. Corri al porto in tuo mal punto; corri ti dico, e fa che tu sia tornato súbito. Oh dove vai tu, che non aspetti intendere quel ch’io voglia? Trova il patrone da Barutti, con chi parlammo questa mattina, e sappi da lui il certo se questa notte ha da partirsi, o fino a quanto indugiasse; e quando ti raffermasse quel che ti disse oggi, di pur volersi questa notte partire, ritorna súbito


  1. Ant. stamp.: reportato.