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224 i suppositi.

Pasifilo.                    Oh come è buono!
Cleandro.                                                  Ex aliis
Paleas...
Pasifilo.             Eccellente!
Cleandro.                                Ex istis collige
Grana.
Pasifilo.             Chi ’l fe? Virgilio?
Cleandro.                                              Che Virgilio!
Gli è d’una nostra glosa elegantissima.
Pasifilo.Non udíi il miglior mai; si dovría scrivere
In lettre d’ôr. Ma torniamo al proposito.
Dovete ormai aver fatto un peculio
Maggior di quel che già lasciaste ad Otranto.
Cleandro.Lo credo aver multiplicato in quadruplo;
Ma un flgliuolin vi perdei che m’era unico:
Avea cinqu’anni a punto...
Pasifilo.                                         Ah, fu gran perdita!
Cleandro.Che valéa più che quanti danar siano
Al mondo.
Pasifilo.                  Me ne duol.
Cleandro.                                    Non so se ’l misero
Morisse, o pur li Turchi ancor lo tengano
In servitù.
Pasifilo.                 Voi mi farete piangere
Della compassïon. Ma pazïenzia:
Ne acquisterete ben con questa giovane
Degli altri.
Cleandro.                  Sì, s’io l’avrò.
Pasifilo.                                          Non c’è dubbio.
Cleandro.E non ci debbe esser gran dubbio, dandomi
Il padre queste lunghe?1
Pasifilo.                                      Egli desidera
Di ben locarla; e prima che deliberi,
Ci vuol pensar; e nel pensar, credetemi
Che a favor vostro al fin sia per risolversi.
Cleandro.Non gli hai tu detto ch’io vô di dua milia
Ducati farle sopraddotte?



  1. Vedi il luogo corrispondente nella Commedia in prosa. Questa frase (Dare lunghe, e simili), fu pure, ed è forse anch’oggi usata in Toscana, trovandosi in una lettera d’un oratore fiorentino, inserita nelle Legazioni del Machiavelli: «Per questa posta non scriveranno a’ cardinali, per dare più lunga alla risposta loro.» Vedi Legazione 4a alla corte di Francia, Lettera 5a.