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190 la cassaria.

Di guarirti del ghiotto? Ora rispondimi
Tu; chi t’ha dato li miei panni?
Trappola.                                                       Dièmmeli
Tuo figliuolo.
Crisobolo.                      E Volpin no?1
Trappola.                                              Amendua erano
Insieme.
Crisobolo.               Ma a che effetto?
Trappola.                                             Mi mandarono
Così vestito a pigliar una femmina
Di casa d’un ruffiano.
Crisobolo.                                     Tu arrecastivi
La mia cassa?
Trappola.                         Una cassa essi mi dierono;
La qual mi feci portare, e lasciâvila
Pegno, come essi appunto mi commisero.
Crisobolo.A questo modo hai dunque avuto audacia,
Volpin, di porre, con tanto pericolo,
In casa, in mano, in potestà, in arbitrio
D’un ruffian fuggitivo, d’un uom perfido
Cotanta roba e di cotanto prezio?
Non è mancato già per te di mettermi
Al fondo, rubaldon! Così lodevoli
Costumi insegni, così gentil’opere,
A mio figliuolo, che raccomandatoti
Avevo? E appresso mi dileggi, e credere
Mi vuoi far tai sciocchezze, ch’omai gli asini
Le dovríano conoscer, non che gli uomini?
Non te ne vanterai, per dio. Levate la
Fune pur da colui tosto, e legatemi
Questo ribaldo.
Volpino.                           O patron, comandòmmelo
E mi sforzò tuo figliuolo. Lasciastimi
Perchè gli avessi a stare a ubbidïenzia,
E non perchè gli comandassi.
Crisobolo.                                                   Legalo
Ben forte. Se mi lascia anco Dio vivere
Fin a domani, io darò sì notabile
Esempio a gli altri, che non avranno animo


  1. Così le migliori edizioni; salvo che in taluna è scritto abbreviatamente Volp., in altre per intero Vulpino o Volpino, che farebbe il verso ridondante di una sillaba. I più moderni soppressero l’avverbio no.