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180 | la cassaria. |
Che tosto che si è accorto che involata la
Cassa è stata, ha la chiave delle camere
Portata a tuo figliuolo, acciò participe
Lo faccia della colpa, la qual debbesi
Dare a lui solo tutta quanta. Pigli1 tu
Quel ch’io voglio inferir?
Crisobolo. T’intendo; seguita
Pur. Io lo tratterò ben come merita.
Volpino.Fa il sciocco, ma gli è pieno più che ’l diavolo
Di malizia. Tu nol conosci.
Crisobolo. Seguita.
Volpino.(Tardan costor sì a comparir, ch’io dubito
Di non aver tante ciance che bastino.)
Crisobolo.Tu hai la mente altrove.
Volpino. La pigrizia
Ch’io veggo di costor, che ancor non vengono,
Mi tien sospeso e mi tol di memoria.
Ma, come io dico, patron caro, accortomi
Ch’io fui di questo, insieme con Erofilo
Comincio a dire, a pensare, a discorrere,
Chi la possa così aver tolta. Dicemi
Egli l’opinion sua, ed io anco dicoli
La mia: gran pezzo stiam senza risolverci
Che modo abbiam da tener, che via prendere
Per venir a notizia. Siamo in dubbio
Più che mai: non sappiamo ove ricorrere;
Non sappiamo ove volgerci, ove battere
Il capo. O patron caro, oggi trovatomi
Sono in tanto dolor, che bramavo essere
Morto e sepulto, anzi di mai non essere
Nato. Ma ecco Criton, quando il diavolo
Ha pur voluto, ed ha seco suo genero
Ed il fratel.
Crisobolo. Con tutte queste chiacchiere
Ancora non m’hai dato alcun indizio
Onde io possa arguir che ’l ruffian abbia la
Mia cassa avuta, più che alcun altro.
Volpino. Entravi
Sicuro, e se non la ritrovi, impiccami.
- ↑ Pigliare è qui usato ellitticamente per Pigliare, Afferrare con l’intelletto, Comprendere. Non raro nella lingua parlata d’Italia, ma nella scritta rarissimo.