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atto terzo. — sc. iii. 155

Se, per non saper più, t’ho fatto ingiuria:
Mi emenderò. Dimmi, uomo rio, di origine
Pessima... Ma, per dio, tu potresti essere
Colui ch’io cerco, o della sua progenie.
Lucramo.Chi cerchi tu?
Trappola.                         Cerco un ghiottone, un perfido,
Un barro, un giuntator, un ladro.
Lucramo.                                                         Fermati
Chè tu sei su la traccia. Il nome proprio?
Trappola.Il nome proprio? Ha nome... or ora avevolo
In bocca, e non so quel che divenutone
Sia.
Lucramo.        L’averai sputato, o inghiottitolo.
Trappola.Sputato l’ho più tosto, chè sì fetido
Cibo mandar non potrei ne lo stomaco,
O saría forza vomitarlo subito.
Lucramo.Coglilo dunque della polve.
Trappola.                                               Possoti
Con tante qualità costui dipingere,
Che far potremo senza il nome proprio.
Tuttavía grida, rinniega, biastemmia.
Lucramo.Chi si terrebbe, avendo in casa femmine
Com’io?
Trappola.                Bugiardo, pergiuro.
Lucramo.                                                  Appartengono
Queste condizïoni al mio esercizio.
Trappola.E falsa le monete e tosa e sfogliale.
Lucramo.Pur che ci fosse il modo, il maggior utile
Non è di questo.
Trappola.                            È mariuolo, e taglia le
Borse.
Lucramo.            Il saper giôcar di mano reputi
Poca virtude?
Trappola.                         Ruffiano.
Lucramo.                                         È l’industria
Mia principal.
Trappola.                        Riportator, maledico,
Seminator di discordie e di scandali.
Lucramo.Non ti affaticar più; senza alcun dubbio
Tu di me cerchi. Ricordar proprio
Mio nome ti voglio anco; ho nome Lucramo.
Trappola.Lucramo, col malanno.